sabato 30 ottobre 2010

Victor Andria la nuova realtà di calcio giovanile.

Scuola calcio a Andria. Si chiama Victor Andria il nuovo centro di formazione al calcio di base e può contare già su 175 praticanti che vanno dai 5 fino ai 12 anni. In pratica le categorie in questione sono quella Baby (5-6 anni), i Primi calci (7-8 anni), i Pulcini (9-10 anni) ed Esordienti (11-12 anni).


La prima iniziativa – Dopo aver avviato l’attività da un paio di mesi la Victor Andria si conferma per concretezza ed organizzazione. L’associazione sportiva ha infatti dato il via alla “Carica dei 150”, ovvero un torno interno che servirà a testare i singoli giovani calciatori. Ci saranno quattro categorie per età con sei squadre per sezione. Il torneo partirà domani 24 ottobre e si concluderà a giugno. Si giocherà ogni domenica mattina sui campi del centro sportivo “Lamapaola” di Andria. Si tratta di un primo appuntamento agonistico in vista della partecipazione ai campionati giovanili in programma per la prossima stagione.

L’organizzazione societaria – L’attività della Victor Andria si sivulupperà durante tutte le settimane fino a giugno. Cinque le strutture dove si andrà ad insegnare calcio alle giovani leve. Il quartiere generale è l’oratorio di Sant’Angostino, ma sono a disposizione anche i campi dell’oratorio del SS. Sacramento, di San Paolo e poi ancora il campo esterno del Palasport e il campo coperto del Polivalente di via delle Querce. Più che qualificato lo staff tecnico che curerà gli aspiranti calciatori. Il coordinatore generale è Girolamo Zinfollino che si avvarrà della collaborazione di gente esperta e navigata nel mondo del calcio come Mauro Pizzolorusso, Marilena Lomuscio, Gianni Girondino, Nunzio Cannone e Alessandro Di Bari. Il preparatore dei portieri è Giovanni Cannone, mentre la segretaria è Carmela Losappio. Il presidente del sodalizio è il dottor Michele Ricciardi, coadiuvato dal vice presidente dott. Sabino Napolitano e dal segretario Nicola D’Angelo. I consiglieri sono Michele Leonetti, Pasquale Minerva e Riccardo Sipone. Il responsabile strutture è Roberto Di Bari. A tutti gli iscritti saranno fatte delle schede valutative e garantita l’assistenza sanitaria. Oltre a tornei interni (come la Carica dei 150) si parteciperà ai tornei della Figc, e si allacceranno rapporti con società professionistiche per dare continuità alla carriera dei ragazzi più talentuosi. Chiunque fosse interessato può rivolgersi alla sede in via Castromonte, 103 nel pomeriggio dal lunedì al venerdì. ◦
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mercoledì 27 ottobre 2010

La Scuola Calcio Magenta 2008 (Milano) comincia la nuova stagione.

Scuola calcio a Milano. Il 'Puntvècc', cioè la Scuola Calcio Magenta 2008, è sceso in campo per la nuova stagione calcistica.

Con l’inizio dei campionati Figc, nove squadre e più di 150 ragazzi tra i 5 e i 21 anni sono pronti ad affrontare un nuovo anno all’insegna dello sport.
La società verdeoro mantiene sempre la stessa mentalità: coinvolgere i ragazzi nel gioco più bello del mondo, il calcio, con preparazione tecnica ma anche umana.
“L’educazione sportiva è il primo obiettivo per chi fa calcio -spiega il presidente Giuseppe Belletta- i ragazzi imparano innanzitutto a giocare in squadra, a rispettare gli avversari, inoltre ad ottenere i risultati in campo”.
Il Presidente e i dirigenti della 'Scuola Calcio Magenta 2008' contano su un gruppo affiatato di collaboratori, allenatori ma anche di famiglie che si impegnano gratuitamente e con passione nel seguire allenamenti e partite. “Ci auguriamo una stagione ricca di buoni risultati delle nostre squadre all’insegna del divertimento e dello sport” – afferma Belletta.
La sede delle partite e degli allenamenti è nel campo di Via Isonzo a Pontevecchio con l’aggiunta di due campetti dietro alle tribune risistemati ultimamente dalla società stessa.
Le squadre della 'Scuola Calcio Magenta 2008' sono:
Primi Calci 2003-2004-2005
Pulcini 2001-2002
Esordienti 1999-2000
Esordienti 1998
Giovanissimi 1997 e Allievi 1994-1995
La novità di quest’anno vede la presenza della squadra Under 21 Regionale.
Il 'Puntvècc' voleva dare l’opportunità ai ragazzi di un’ulteriore maturazione calcistica che va oltre alla categoria Allievi. Già quest’anno un gruppo di giovani nati nel 1989-1990-1991-1992-1993, provenienti da Magenta e non solo, possono continuare a giocare disputando il campionato Under 21 Regionale.
Per informazioni rivolgersi al n. 0297002290 (tel e fax) o direttamente alla segreteria di Via Isonzo oppure email: scm08@tiscali.it
Sito internet: www.scuolacalciomagenta.it ◦
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Secondo stage del Milan Calcio per i giovani atleti della Garibaldina (Trapani).

Scuola calcio a Trapani. Oggi pomeriggio, presso l’impianto sportivo “Fiumara del Sossio” di C.da Ponte Fiumarella, è in programma il secondo stage stagionale organizzato dalla scuola calcio Garibaldinadribbling. Per visionare i giovani calciatori della società lilybetana tornerà in città l’osservatore del Milan calcio Giovanni Lorini, coordinatore delle giovanili rosso nere, insieme a Valerio Leto, responsabile per la Sicilia. I due tecnici, già lo scorso mese di settembre, avevano fatto tappa a Capo Boeo, insieme a Pierino Prati, per esaminare i ragazzini della scuola calcio marsalese.

A fare gli onori di casa sarà il presidente Rosario Furnari, soddisfatto per la sinergia instaurata, insieme a Nino Alagna, Nicola Sciacca e tutti gli altri educatori in organico alla Garibaldinadribbling.
Fonte: a.marsala.it ◦
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martedì 26 ottobre 2010

Rinnovamento per il settore giovanile del Brescia.

Scuola calcio a Brescia. Rinnovamento fa rima con gioventù in casa Brescia. Innesti già pronti e decisi per i quadri della società biancazzurra, con particolare attenzione al vivaio: arrivano Filippo Giraldi e Alfredo Pasini. Settore giovanile e scouting le loro aree di competenza.

Giovedì, con ogni probabilità, la presentazione ufficiale. Bresciano Alfredo Pasini, toscano Filippo Giraldi. Entrambi sono stati scelti da Fabio Corioni, il presidente del settore giovanile, per la valorizzazione del vivaio e la ricerca di nuovi talenti anche per la prima squadra.
Entrambi saranno chiamati a collaborare con il presidente del settore giovanile e con Gianluca Nani, che in estate è tornato ad occuparsi del calciomercato biancazzurro a tempo pieno.
IL BRESCIA vuole riempire così le caselle rimaste vuote con la partenza di Maurizio Micheli e Leonardo Mantovani, passati al Napoli nel corso della stagione scorsa. Mentre Pasini si occuperà prevalentemente di scouting, più ampie si prospettano le competenze di Giraldi, che ha una lunga esperienza di vita societaria alle spalle nel calcio professionistico. Nove anni di militanza nel Prato, club che attualmente milita nella Seconda divisione della Lega Pro (l'ex serie C2), formalmente come segretario generale, in realtà da dirigente tuttofare. Lo considerava un punto di riferimento quando giocava nel Prato Alessandro Diamanti.
I DUE sono rimasti in ottimi rapporti e insieme hanno preso posto sugli spalti del centro sportivo «San Filippo» in occasione dell'ultima partita interna della Primavera, il 5-0 rifilato dai ragazzi allenati da Giampaolo Saurini al Portogruaro.
Chiusa l'esperienza al Prato nell'estate scorsa, dopo alcuni contatti con l' Empoli e con la Juventus, Giraldi è approdato a Brescia.
Qui, oltre a Diamanti, ritrova Gianluca Nani e Maurizio Lombardo, già suoi compagni di classe nel corso da direttori sportivi.
Fonte: bresciaoggi.it ◦
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Quale ruolo e quale futuro per i settori giovanili aretini? .

Scuola calcio a Arezzo. Questa la domanda a cui ha cercato di rispondere il convegno organizzato dal Panathlon Club di Arezzo presieduto da Alessandro Ghinelli e dedicato al calcio giovanile. Il dibattito ha toccato alcuni nervi scoperti come il ruolo dei genitori, gli aspetti economici, il rapporto con gli alberti. Ma il tema centrale è stato quello dei rapporti con l’Arezzo Calcio: le varie società si sono sentite spesso escluse e scarsamente coinvolte. E così i giovani migliori sono andati spesso altrove. Tra gli argomenti toccati anche i rapporti con il neonato Atletico Arezzo e il ruolo dei sottoquota, secondo alcuni un’opportunità secondo altri un enorme danno per il calcio. Tanti gli spunti che le due ore di dibattito, condotto da Fabio Frabetti e Paolo Goretti con la partecipazione di Daniele Gigli e Marta Dragoni, non sono servite a esaurire completamente. Tra gli ospiti Valerio Piccinelli, responsabile del settore giovanile del Sansepolcro calcio, campione d’Italia qualche anno fa, con la Juniores e il sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani che ha portato il suo saluto. Ad animare la discussione Antonio Incitti per il Chimera, Umberto Zerbini per lo Junior Camp, Piero Bacci per il Santa Firmina, Marco Treghini per l’Olmo Ponte e Massimo Bulletti per l’Etruria 2009.
Fonte: arezzonotizie.it ◦
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sabato 23 ottobre 2010

Arezzo e lo Sheffield Fc insieme per "Boots for Africa".

Scuola calcio ad Arezzo. Presentata in Provincia l'iniziativa attraverso la quale saranno inviate scarpe da calcio ai bambini del continente africano "Boots make player, jerseys not": le scarpe fanno un giocatore di calcio, le magliette no. Non è uno slogan, ma una constatazione ed il punto di partenza per l'operazione benefica "Boots for Africa" che consiste appunto nella raccolta di scarpe da calcio vecchie e nuove da consegnare in Africa come reale contributo alla pratica sportiva. L'iniziativa è promossa dallo Sheffield Fc, club di calcio inglese che è il più antico al mondo, che ha stabilito rapporti con il territorio aretino tramite il Direttore dell'Apt Fabrizio Raffaelli in occasione dell'ultima edizione del premio Fair Play. "Dopo la presentazione al festival della cultura sportiva di Montecatini - spiega Raffaelli - l'iniziativa ha trovato la piena collaborazione di Coni e Figc di Arezzo ed oggi possiamo annunciare che prima della fine dell'anno invieremo in Africa le scarpe messe a disposizione dalle società sportive del territorio". Il Presidente del Coni Giorgio Cerbai e quello della Figc Gianfranco Petrucci hanno infatti coinvolto le 104 società affiliate ricevendo risposte positive. "C'è una grande disponibilità, come del resto era lecito aspettarsi visto che anche in passato lo sport aretino ha dato prova di sensibilità. La raccolta delle scarpe, che coinvolgerà gli oltre 5.000 tesserati del settore giovanile nel nostro territorio, avverrà nel mese di dicembre per concludersi prima di Natale", hanno informato Cerbai e Petrucci. In futuro l'iniziativa potrà avere anche ulteriori sviluppi perché la provincia di Arezzo diventa, di fatto, ambasciatrice dei progetti dello Sheffield Fc e ci potranno essere amichevoli e visite reciproche. La presentazione dell'iniziativa è avveduta nel palazzo della Provincia perché il mondo sportivo ha un protocollo con l'Amministrazione provinciale finalizzato proprio ad iniziative sociali e di promozione. "Sono molto soddisfatto perché questa iniziativa è frutto di una collaborazione che va avanti da tempo nel solco di una solidarietà che sappiamo esprimere come territorio", ha concluso il Presidente Roberto Vasai.

Fonte: arezzonotizie.it ◦
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Samb, un settore giovanile in crescita.

Scuola calcio ad Ascoli Piceno. La Samb di Spina e Bartolomei punta sul settore giovanile. Il vivaio rossoblu è sempre stato fucina di calciatori ed ora dopo i periodi bui vissuti in cui i ragazzi venivano lasciati al loro destino, la società del Riviera delle Palme vuole tornare ai fasti di un tempo. A ricoprire il ruolo di supervisore tecnico è stato chiamato Catello Cimmino.

«Sono quattro –dice- le squadre che abbiamo iscritto ai vari campionati. La juniores in quello nazionale, gli allievi regionali e due squadre giovanissimi, con ragazzi nati dal 1994 al 1998. Abbiamo deciso di puntare su questi anni perché se vogliamo costruire qualcosa di importante dobbiamo partire da età basse. Colgo l’occasione per ringraziare lo staff dello scorso anno, Pino D’Angelo e Vincenzo Sciocchetti per il lavoro svolto perché era oggettivamente difficile ripartire da zero. Ora dobbiamo crescere. Ciò che conta è che la Samb torni tra i professionisti perché solo misurandosi con questa realtà i nostri giovani potranno crescere».
Anche a livello di campi di allenamento le cose sono migliorate. «La società –è sempre Cimmino che parla- è stata molto attenta a questo problema. Ci ha messo a disposizione il Ciarrocchi ed il Merlini. Tutte le nostre squadre si allenano quattro volte la settimana. Rispetto agli ultimi anni non siamo mai stati così bene».
Soddisfacenti i risultati ottenuti in queste prime giornate di campionato. La formazione juniores di Gabriele Consorti è seconda in classifica ad un punto dalla capolista Renato Curi Angolana e con un organico più giovane rispetto alle dirette concorrenti. Domani pomeriggio a Controguerra i babies rossoblu affronteranno il Teramo.
«Non guardo i risultati -spiega Cimmino- ma dico solo che abbiamo ragazzi interessanti che devono ancora crescere. Ora vogliamo creare dei gruppi omogenei dove c’è competitività e cultura del lavoro, con l’allenatore che, in campo, ci mette passione. E poi siamo alla ricerca costante di giovani.
Per questo motivo ci siamo avvalsi anche della collaborazione di Sebastiano Vecchiola che con Gabriele Consorti girerà per i campi di calcio alla ricerca di giovani che possano fare al caso della Samb. Insomma è stata creata una gran bella struttura. Nel giro di tre, quattro anni –conclude Cimmino- contiamo di portare alcuni ragazzi in prima squadra». ◦
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giovedì 21 ottobre 2010

Anche la Carlin's Boys nel progetto 'Samp in rete' per il calcio giovanile.

Scuola calcio a Sanremo. Novità imminente per Il Progetto Liguria. L’iniziativa targata Sampdoria, che coinvolge molte società in un processo di sviluppo del settore giovanile cambia denominazione e si chiamerà 'Samp in rete'. Un’etichetta che sta a testimoniare la bontà del disegno blucerchiato tendente ad ampliare sempre più il discorso di valorizzazione dei giovani, diventando un punto di riferimento per tanti ragazzi.

Nei prossimi giorni la dirigenza della Carlin’s Boys sarà a Genova per la ratifica dell’accordo con il responsabile del settore giovanile della Sampdoria, Alessandro Zizzoli, e del neo direttore generale Sergio Gasparin. In realtà una conferma, visto che il sodalizio della Famiglia Castagno è da tempo un polo importante, in ottica Samp, per il ponente ligure e il sud della Francia. A breve, con l’inizio di novembre, riprenderanno le visite dei tecnici Samp, con Alessandro Ghillino, allenatore del gruppo 1999 del team della lanterna, che a Pian di Poma, curerà settimanalmente i gruppi della Carlin’s Boys.
Fonte: http://sanremonews.it/
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Mauro Bencivenga, dal Casoria alla Lazio.

Scuola calcio a Roma. Mauro Bencivenga è stato nominato questa mattina,dalla dirigenza della Lazio,nuovo responsabile della scuola calcio facente capo al club di Formello.La società biancoceleste che attualmente è considerata tra le realtà più importanti della serie A a livello giovanile, possiede anche una scuola calcio di riferimento.Bencivenga, ex difensore del Casoria nelle stagioni 1980-81 ed 81-82, è quindi il nuovo responsabile della scuola calcio del club di Lotito.Il tecnico di origini romane, ha disputato due campionati storici nella squadra della periferia partenopea, quello della promozione in serie C e dello storico decimo posto proprio nella cosiddetta "terza serie". L'ex calciatore del Casoria ha un curriculum di tutto rispetto come allenatore, sia riguardo alle esperienze nei campionati giovanili che in quelli dilettantistici e professionisti. Infatti, Bencivenga ha lavorato per dieci anni nel vivaio della Roma, crescendo un mucchio di ragazzi da serie A,tra gli alltri: Amelia, Bovo, Lanzaro, D'Agostino, Pepe, Bonanni, con i quali vinse uno scudetto Allievi nel 1999. In quella squadra un anno dopo portò Daniele De Rossi, reinventandolo da mezzala offensiva al ruolo di mediano, in cui ha mostrato le sue immense qualità. Durante gli anni di Capello sulla panchina della Roma, Bencivenga costruì un ottimo rapporto con l'attuale ct della nazionale inglese, che gli affidò anche il recupero di Chivu. L'arrivo di Spalletti con il suo ampio staff portò via Bencivenga dalla Roma, che si imbarcò in due esperienze difficili in Eccellenza, sulle panchine di Pomezia e Palestrina, dopo un breve ed infelice periodo come secondo di Menichini al Klubi Futbolit Tirana. A gennaio 2009 il Tirana si ricorda di Bencivenga e lo chiama a lavorare in "duetto" con Agustin Kola. Il tecnico italiano in diciassette partite ottiene dodici vittorie e cinque pareggi, con nessuna sconfitta e si laurea campione d'Albania. Per la cronaca il tecnico di origini romane ha vissuto anche un'esperienza in Cina con Danilo Tommasi, alla ricerca di qualche nuova avventura estera. ◦
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Zemanlandia rivive con 2500 ragazzi

Scuola calcio a Foggia. «Rifondare» è la necessità immediata, «costruire in casa i futuri calciatori» l´obiettivo a cui guardare in prospettiva. Queste due coordinate, fissate da Peppino Pavone, spiegano il senso della sfida che il direttore sportivo dell´Us Foggia ha lanciato, da poco più di un mese, insieme alla famiglia Casillo e a Zdenek Zeman. Quella di fare calcio partendo dalla base, di operare affinché il vivaio torni ad essere un prezioso serbatoio per la prima squadra, come accaduto durante la prima «Zemanlandia».


Il nuovo corso della società rossonera ha dunque avviato anche una ristrutturazione del settore giovanile, a cominciare dall´organigramma. Pavone è il responsabile dell´area tecnica, Vittorio Nocera il supervisore. A Gianni Cagiano sono state affidate le mansioni di coordinatore della scuola calcio. Giuseppe Affatato è tornato a coprire l´incarico di segretario. La nuova stagione si è aperta con la partecipazione a tre campionati nazionali: Berretti, Allievi, Giovanissimi.

Maurizio Codispoti, ex terzino del Foggia, è il nuovo tecnico della «Berretti»; l´aveva già allenata, con buoni risultati, nella stagione 2005-2006. Gli «Allievi» sono stati affidati a Gaetano Pavone, i «Giovanissimi» a Costanzo Palmieri.

Le novità non riguardano solo le formazioni che disputano tornei federali, ma anche la scuola calcio, che interessa i ragazzini dai 6 ai 12 anni L´Us Foggia ha comunicato che sono tre le scuole calcio ad essa affiliate. Gianni Di Roma. Nocera e Sporting Veltra, e ha precisato, a proposito di voci apprese in città su compensi da elargire a presunti osservatori per consentire a giovani calciatori di fare un provino con la società rossonera, «di non aver mai autorizzato nessuno a percepire somme di denaro per far effettuare provini nell´Us Foggia».

In poche settimane, il progetto della nuova scuola calcio si è esteso parecchio. richiamando tanti bambini della provincia (oltre 2500 le adesioni autorizzate), guardando alle scuole, idea discussa con il provveditore Giuseppe De Sabato e con il coordinatore del Miur per l´educazione fisica, Mimmo Di Molfetta coinvolgendo un´associazione di volontariato (avviata una collaborazione con la onlus Gaas, che opera nei quartieri settecenteschi).

«Siamo ripartiti da zero afferma Pavone - e stiamo cercando di coinvolgere tutti, sia la città che la provincia. Puntiamo a creare un settore giovanile solido e in cui si lavora con serietà e onestà, che non vuole avere a che fare con le speculazioni che si fanno su tanti giovani talenti e le assurdità, tipo i premi di valorizzazione, praticate, purtroppo, in Italia, da molte scuole calcio».

Il campionato Berretti, intanto, è cominciato il 18 settembre. Il Foggia è nel girone E. con Andria. Aversa, Barletta. Benevento, Brindisi, Campobasso. Chieti, Lanciano, Matera, Melfi, Napoli, Neapolis, Pescara e Taranto. La rosa dei baby di Codispoti (età media 17 anni) è composta dai portieri Antonello Coccia e Giovanni Micale, dai difensori Alfonso Bubici, Alessandro Lacerenza, Luca Petrosillo, Marcello Santoro, Luigi Sementino, Antonio Torelli Petrazzani e Luigi Triunfo, dai centrocampisti Fausto Arena, Carmine Marinaro, Pasquale Padalino, Luciano Pasquariello, Carlo Santamaria, Michele Ventriglio e Antonio Zazzera e dagli attaccanti Giuseppe Candelino, Simone Cautillo, Carmine Fantasia, Marco Marrone, Francesco Platano e Giuseppe Villani. In salita l´avvio di torneo: solo sconfitte nelle prime 5 giornate e ultimo posto in classifica. «Abbiamo cominciato a lavorare in ritardo rispetto alle altre - dice a proposito Pavone e comunque, per quest´anno, i risultati per noi sono secondari».
Fonte: foggiacalciomania.com ◦
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Calcio giovanile ad Arezzo.

Scuola calcio ad Arezzo. “Il calcio giovanile ad Arezzo: un’opportunità per il rilancio delle squadre professionistiche”. E’ il titolo di un convegno, organizzato dal Panathlon Club, che si svolgerà il prossimo 25 ottobre presso la Borsa Merci di Arezzo a partire dalle 17.30. Il futuro del nostro calcio, a livello nazionale e locale, dipende dagli investimenti e dall’attenzione che le società riusciranno a dedicare ai giovani. In particolar modo le società professionistiche devono dedicare energie e risorse al proprio settore giovanile per cercare di abbattere i costi e progettare nel tempo il loro domani.

A parlare saranno i dirigenti delle società di calcio giovanile del territorio aretino: dalla perfetta organizzazione del Sansepolcro Calcio (campione d’Italia juniores nel 2008-2009) con il responsabile del settore Valerio Piccinelli, alla capillare presenza sul territorio di Ponte Arezzo, S.Firmina, Junior Camp, Etruria 2009 che abbracciano tutte le fasce di età con le loro squadre. E poi l’U.T.Chimera che ha investito molto anche sulle strutture tecniche e che ha recentemente stipulato un accordo di collaborazione con la neonata società dell’Atletico Arezzo.
Interverrà anche il Presidente provinciale del Coni Giorgio Cerbai, da sempre attento al tema dei giovani. Gradito ospite sarà Emanuele Giaccherini, il giocatore del Cesena, aretino doc cresciuto calcisticamente nell’A.C. Bibbiena ed esploso in Romagna.
L’invito del Panathlon Club di Arezzo è rivolto a tutti gli amanti del calcio e a tutta la cittadinanza. ◦
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mercoledì 20 ottobre 2010

Baresi: "Qui nel Salento cerchiamo nuovi campioni".

Scuola calcio a Lecce. Alla presenza dell’ex campione rossonero si è svolta recentemente l’inaugurazione della nuova Scuola Calcio del Milan in collaborazione con Auxesia di Maglie, in un’atmosfera di contagioso entusiasmo.

L’iniziativa del Milan, consistente nell’apertura di nuove scuole calcio su tutto il territorio nazionale, ha fatto tappa nel Salento, alle porte di Maglie, e precisamente presso il centro sportivo de “La Conca”. Testimonial d’eccezione è stato l’indimenticato campione, capitano di Milan e Nazionale, Franco Baresi. Prima della conferenza stampa finale è risultato assai piacevole constatare le decine di famiglie che attendevano, insieme ai loro bambini trepidanti, che l’illustre ospite facesse capolino. Dopo la firma di centinaia di autografi e le foto di rito, l’attuale membro della direzione marketing del sodalizio milanese, ha accettato di buon grado scambiare due chiacchiere con noi.

Baresi, a cosa punta il Milan con questo progetto?

Il Milan intende far crescere il proprio settore giovanile, a cominciare dai più piccoli. Non saranno lesinate risorse di nessun genere, a partire da quelle economiche. Naturalmente, si punterà tanto sull’entusiasmo degl’iscritti, ma anche sulla professionalità degli istruttori. Ma la cosa che più interessa è che i ragazzi crescano soprattutto dal lato umano.

Come si è trovato a passare dal campo alla scrivania?

Il campo ormai l’ho “dimenticato”, sono passati tanti anni ed ho ricoperto i ruoli più svariati: ho allenato, ho fatto il dirigente, ma noto ancora oggi quanto sia grande l’affetto che mi circonda.

Negli incontri con i dirigenti dell’Auxesia Soccer Club ha scorto il giusto entusiasmo?

Sono rimasto favorevolmente impressionato, qui ho avuto modo di conoscere gente seria e preparata. È naturale che se il Milan dà il suo benestare significa che alla base vi sia un rapporto di massima fiducia. Ci auguriamo che anche qui abbia inizio un lungo corso fatto di stretta e proficua collaborazione.

Le strutture visitate le sono sembrate all’altezza?

Assolutamente sì. “La Conca” ad esempio, è un’oasi. Il centro è bellissimo e anche le altre strutture a San Cassiano e Cannole sono di pari livello. Inoltre, avevamo già mandato degli addetti ai lavori a controllare che tutto fosse congruo, e devo dire che lo è.

Con quale frequenza i tecnici del Milan verranno qui per verificare il lavoro svolto e per operare corsi di aggiornamento?

Penso che almeno una volta al mese gli istruttori vorranno verificare sul campo il lavoro svolto. Far crescere gli allenatori è una delle nostre priorità, per cercare di riuscire ad ottenere risultati solidi e concreti, come la nascita di qualche talento.

Intende ringraziare le amministrazioni di San Cassiano e Cannole per aver messo a disposizione le loro strutture comunali?

Certamente. Ringrazio tutti gli assessori e tutti i sindaci che si sono dimostrati entusiasti e hanno voluto aiutarci concretamente, non solo a parole.

Che ruolo avrà Milan Lab, il centro di ricerca all’avanguardia nella preparazione e nella cura dei calciatori?

Forniremo a tutte le società tre macchinari che serviranno a monitorare, passo dopo passo, la crescita dei ragazzi e la loro condizione fisica. Una delle cose che più ci interessa sarà combattere la tendenza all’obesità. Naturalmente forniremo informazioni dettagliate ai genitori. Insomma, uno sguardo a 360°.
Fonte: belpaeseweb.it ◦
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martedì 19 ottobre 2010

Novara Calcio: la partita della prevenzione comincia dai bambini.

Scuola calcio a Novara. Il Novara Calcio ha presentato ieri, presso il Centro Sportivo “Novarello-Villaggio Azzurro”, un nuovo importante progetto rivolto ai giovani calciatori. Si tratta di “Non solo calcio – la partita della prevenzione comincia dai bambini”.

L’iniziativa, nata grazie ad un accordo con la Clinica pediatrica dell’Università del Piemonte Orientale diretta dal Prof. Gianni Bona, ha come obiettivo la realizzazione di un progetto finalizzato allo studio sullo sviluppo ed accrescimento, sul metabolismo e sull’assetto ormonale nei giovani atleti in età pediatrica (sino ai 16 anni) che militano nelle categorie Allievi nazionali, Allievi regionali, Giovanissimi nazionali, Giovanissimi regionali, Esordienti A, Esordienti B e Pulcini del Novara Calcio.

La Direzione Medica del Novara Calcio, nella persona del dott. Alfredo Lamastra, ha previsto che le categorie Allievi nazionali, Allievi Regionali, Giovanissimi Nazionali e Giovanissimi Regionali, siano seguite negli allenamenti e nelle gare interne da un Medico di campo. In trasferta le squadre saranno sempre accompagnate da un Tecnico di Riabilitazione. Parimenti le categorie Esordienti A, B e Pulcini saranno seguite da un Tecnico di Riabilitazione o da un Infermiere, sia nelle gare interne e sia nelle trasferte.
La finalità dell’iniziativa è garantire maggiore qualità all’assistenza sanitaria dei calciatori delle categorie minori fino ad oggi privi della possibilità di un’assistenza dedicata in occasione delle gare.
“Personalmente – è il commento del Prof. Gianni Bona – mi sento di esprimere grande apprezzamento per la sensibilità dimostrata dal Novara calcio sul tema che riguarda l’aspetto sanitario dei tesserati del suo Settore Giovanile. Attraverso il consenso informato potremmo monitorare i giovani atleti per tutto l’arco del Campionato. Attraverso un prelievo del sangue e un monitoraggio di 48 ore tramite apparecchio da portare al polso, potremo ricevere dati importanti sull’attività fisica del ragazzo, e sul suo stato di salute globale. I risultati verranno elaborati al fine di verificare le condizioni di salute dell’atleta ed impostare così una dieta bilanciata ed adeguata all’età, all’accrescimento staturo-ponderale e all’attività fisica”.
Fonte: oknovara.it ◦
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Scuola calcio al Real Monte Porzio (Roma).

Scuola calcio a Roma. Ceccarelli: «Un anno di crescita evidente per la società»


«Questo è il mio terzo anno qui e la crescita è evidente». Parole di Giancarlo Ceccarelli, attuale responsabile della Scuola calcio del Real Monte Porzio. Ceccarelli lo dice non solo come rappresentante della società gialloblu del presidente Claudio D'Ulisse, ma anche con "l'occhio clinico" di tecnico, con la grande esperienza di un importante passato di calciatore professionista (vestì, tra le altre, anche la maglia della Lazio). «D'altronde – ha aggiunto Ceccarelli – anche i numeri premiano il nostro lavoro: quest'anno l'aumento delle iscrizioni è stato sensibile, ci stiamo consolidando soprattutto a partire dalla base e abbiamo fortemente voluto dei tecnici specializzati e riconosciuti per ogni singola selezione, oltre ad un ottimo preparatore atletico (per l'agonistica) come Giuliano Baccani, al preparatore dei portieri Luciano De Mango e ad un segretario competente e squisito come Carlo Verdone. Insomma tra dirigenza e staff tecnico c'è un gruppo di lavoro compatto e molto appassionato che cerca di mettere la figura del bambino, e non di un semplice numero, al centro del progetto».


Vale a dire i gruppi della pre-agonistica, dagli Esordienti ai Piccoli Amici. «Ci sono tanti bambini e molti di lavoro dimostrano anche ottime qualità» ha sottolineato con convinzione Ceccarelli. «Ma abbiamo due buoni gruppi anche nell'agonistica: gli Allievi 94 di mister Angelo Pompili, dopo due stagioni di sofferenza, hanno la possibilità di fare un buon campionato, mentre coi Giovanissimi 96 di Luigi Gentili puntiamo ad arrivare nelle prime posizioni di classifica». L'esordio per queste due squadre c'è stato nello scorso week-end: gli Allievi, ora impegnati con la Fortitudo, hanno vinto 4-1 a Centocelle (in rete Amoruso, Confaloni, Alivernini e La Sala), mentre i Giovanissimi, che domenica avranno di fronte il Città di Ciampino, hanno pareggiato 1-1 sul campo del San Cesareo (gol su rigore di Di Nunzio).
Fonte: castellinews.it ◦
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lunedì 18 ottobre 2010

Campi sportivi liberi per i ragazzi di Torre Annunziata (Napoli).

Scuola calcio a Napoli. Scuola calcio diretta da un ex calciatore di serie A, e gratuita per i bambini provenienti da famiglie economicamente disagiate. Il numero 8 sulle spalle, e una carriera cominciata con la gloriosa maglia bianca del Savoia, e vissuta tra serie A e serie B, indossando casacche importanti come quelle del Venezia, della Reggiana, Palermo, Verona, Modena, Antonio Marasco dirige oggi una delle più importanti scuole calcio di Torre Annunziata, la «Mara8». Una scuola calcio che guarda con grande attenzione al disagio sociale che vive oggi la città oplontina. Tanto che il 20 % dei bambini che vi fanno parte non pagano la retta mensile. «La mia scuola calcio- dice l'ex centrocampista - ha avviato con grande entusiasmo un programma squisitamente legato al sociale. Sappiamo bene i problemi che oggi vive la nostra città. Ci sono a Torre ragazzi bisognosi con famiglie che non hanno la possibilità di affrontare le spese della retta mensile. Così il nostro staff ha deciso di andare incontro a questi ragazzi in difficoltà economiche. Il 20% dei ragazzi, nelle categorie 95-96-97 non paga la retta. Apriamo le porte a tutti. Accogliamo tutti i ragazzi a braccia aperte. Nulla di straordinario - sottolinea l'ex calciatore - si tratta del famoso fattore umano che dovrebbero mostrare tutti quelli che fanno il nostro mestiere, e da questo punto di vista siamo contenti perché la professionalità l'esperienza che il sottoscritto ha maturato in tanti anni di carriera spinge i genitori ad avere fiducia delle persone cui vengono affidati i ragazzi, in particolare degli allenatori». Il frutto del lavoro, si vede già con uno dei ragazzi, che recentemente è approdato in serie A: «Salvatore Gallo è una delle mie tante scoperte. Ha soltanto 12 anni, e quest'anno gioca nella squadra primavera del Chievo Verona».

Fonte: positanonews.it ◦
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domenica 17 ottobre 2010

CALCIO: ITALIA-SERBIA SI RIGIOCA... MA TRA BAMBINI.

Scuola calcio e settore giovanile. Si rigiochera' la partita tra Italia e Serbia, interrotta martedi' scorso a Genova per i disordini creati dai tifosi slavi. Ma a scendere in campo saranno i bambini. L'obiettivo e' proprio quello di ''cancellare lo squallido spettacolo di violenza fornito a Marassi dagli ultras serbi''.

E' quanto ha assicurato con una lettera inviata ieri al presidente del Centro Sportivo Italiano, Massimo Achini, promotore dell'iniziativa, l'ambasciatrice di Serbia in Italia, Sanda Raskovic-Ivic.
''La Sua proposta - e' scritto nella lettera - e' stata una prova importante che l'amicizia tra i serbi e gli italiani non si e' incrinata. Purtroppo, poiche' sono rientrata da Belgrado soltanto oggi, non ho avuto il tempo sufficiente per organizzare la squadra dei ragazzi serbi.
Comunque, il Ministero serbo dello sport e della gioventu', il quale e' stato informato della Sua iniziativa, e' molto entusiasta riguardo all'idea di organizzare una partita di calcio tra i giovani calciatori serbi e italiani''.
L'intenzione del CSI e dei rappresentanti serbi e' di fare svolgere la partita proprio a Marassi, appena possibile, come anticipo di una partita di serie A. ''Lo sport e' un'altra cosa rispetto a quanto abbiamo visto a Genova, e intendiamo dimostrarlo'' ha detto il presidente del CSI nel motivare la sua proposta. Una posizione sulla quale concorda in pieno l'ambasciatrice serba: ''Sono sicura che i bambini possano mostrare a noi adulti come si evitano l'odio e l'aggressione e come si aderisce solo ai valori dello spirito sportivo''.
Fonte: asca.it ◦
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sabato 16 ottobre 2010

Tanti i campioncini in Campania.

Scuola calcio a Napoli. Tutti gli addetti ai lavori italiani sanno che in Italia ci sono regioni che più di altre sono "serbatoi di talenti" e la Campania è sicuramente tra di esse. Fabio Cannavaro ne è stato forse l'espressione massima essendo stato insignito dei premi più ambiti da ogni calciatore (Pallone d'oro e Fifa World Player) e avendo vinto un mondiale da capitano della sua nazionale, ma vale la pena ricordare anche i vari Ferrara, Bruscolotti, De Napoli, Montella fino agli attuali Di Natale, Quagliarella, Borriello ecc..


La fertile terra campana sta però continuando a sfornare potenziali campioni e come al solito sembrano accorgersene tutti tranne la squadra più titolata della regione : il Napoli. L'arrivo dei due Scout Mantovani-Micheli e del coordinatore Zunino, infatti, sembra non aver cambiato quello che era stato l'andamento degli utlimi anni e cioè : i migliori talenti partenopei vanno in tutte le altre squadre d'Italia. Se si vanno ad analizzare, infatti, le formazioni di tutte le giovanili dei club che in Italia lavorano meglio con i giovani balza subito all'occhio la grande presenza di calciatori provenienti dalle numerose scuole calcio presenti nel territorio campano. A dir la verità qualcosina in realtà (ancora troppo poco) sembra muoversi e timidamente la SSC Napoli quest'anno ha prelevato dalla Damiano Promotion (storico vivaio che ha lanciato tra gli altri Rullo, Volpe e Polito) tre giovani molto interessanti : Raffaele Esposito (prestito), Giacomo Salsano e Alessio Salese. A questi inoltre va aggiunto il ritorno dell'attaccante classe '92 Marco Riccio dalla Juve Stabia e in passato seguito anche dal West Ham.

I tifosi napoletani si augurano che tra di loro possano celarsi i loro nuovi beniamini del futuro, ricordando che nonostante tutto nelle recenti stagioni dalla Primavera napoletana hanno fatto capolinea gli interessanti Sepe, Ciano, Insigne e Maiello.

A.S.D. MARIANO KELLER - Tra le numerose scuole calcio presenti sul territorio citate prima, la parte del leone quest'anno l'ha fatta sicuramente l'A.s.d. Mariano Keller. La società di via Masoni, infatti, ha "piazzato" ben 20 giovani calciatori in società professionistiche, eccone alcuni : Cosimo La Ferrara ('98 - Milan), Marco Esposito-Gennaro De Martino-Francesco De Martino-Giovanni Terracciano ('96 - Frosinone), Umberto Cioffi ('96 - Brescia), Fabio Di Domenico ('96 - Lecce), Tiziano Marano ('95 - Parma), Simone Petricciuolo ('95 - Bari), Francesco Verdone ('95 - Pescara), Francesco Tedesco ('92 - Pomigliano).

LE ALTRE - Non solo Keller. Come detto i maggiori club continuano ad investire su giovani campani e quindi la Neapolis Mugnano ha ceduto Emanuele Amato al Bari ed il Genoa ha puntato su Giorgio Amato della Puteolana (prestito) e due interessantissimi classe '94 del Benevento : Daniele Buongiorno (in foto) e Davide Varricchio (prestito) . Di quest'ultimi due si parla un gran bene e ha puntato su di loro anche mister Rocca convocandoli per la selezione under16 per il "Torneo di Algarve" in Portogallo. La Juventus, che ricordiamo ha una lunga tradizione di giovani campani valorizzati nelle proprio giovanili (Mirante, Molinaro, Criscito, Nocerino, Palladino, Immobile..), infine ha prelevato Davide Schiano dalla Damiano Promotion. Tra tutte le scuola calcio regionali è sicuramente da citare la nascita dell'A.S.D. Pollicino. La società, affiliata al Nola calcio, punta su un interessantissimo gruppo di '96 ( la maggior parte provenienti dalla famosa U.S.D. San Nicola che ha lanciato tra gli altri Caccia, Montella e Di Natale) che parteciperanno al campionato Giovanissimi regionale e che siamo sicuri ci darà molto da parlare in futuro. Panico, Calamai e Montagnolo sono solo tre di un ottimo gruppo già finito sui taccuni dei club più blasonati.

ALTRI MOVIMENTI - Non è stata a guardare nemmeno l'Internapoli Camaldoli che ha ceduto Mauriello Silvo ('94) all'Ascoli e Papi Salvatore ('94) all'Isola Liri mentre rimangono in Campania gli altri due '94 (Focaccio e Coda) passati alla Juve Stabia. Dalla Nocerina il promettente portiere Nunzio Franza ('93) è passato a titolo definitivo al Grosseto e sempre in Toscana si è accasato al Siena Saverio Cartone (92) attaccante della Salernitana figlio di uno storico ultras della squadra granata.
Fonte: generazioneditalenti.com ◦
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Vedano (Monza) e Arsenal Soccer School Gs, la scuola calcio parla inglese.

Scuola calcio a Monza e Brianza. Non è un gemellaggio fra due società di calcio a livello di settore giovanile, ma un accordo ben preciso con clausole e controlli non “all'acqua di rose”. Il contratto fra Gruppo Sportivo Vedano e l'Arsenal Soccer School, siglato a fine luglio, ha cominciato nei giorni scorsi a mostrare i suoi frutti. Martedì 12, infatti, si è svolto il primo allenamento per gli Esordienti 1999 del Gs secondo le modalità della scuola calcio britannica, mentre lunedì 4 era stata la volta dei Pulcini 2001.

«Queste due categorie continueranno per il periodo invernale alternandosi settimanalmente per una seduta ciascuno - puntualizza Oliviero Zappa, dirigente accompagnatore del Gs, artefice dell'accordo con l'Arsenal - La squadra londinese ha rapporti con società dilettantistiche in più di venti Paesi e ha sempre avuto a cuore il settore giovanile, proprio come piace a noi, ispirata a criteri di lealtà, sportività, sano divertimento per i bambini, i ragazzi, i giovani. In Brianza l'unico accordo stipulato è quello con noi».
Gli allenatori brianzoli, in vista degli stage estivi, vengono ora affiancati da tecnici che hanno appreso la filosofia dell'Arsenal Soccer School. Al calcio giocato si aggiunge poi lo studio della lingua inglese: «Collabora con noi la giovane vedanese Elisabetta Casini che ha sposato in pieno il progetto», dichiara Zappa. Una lingua straniera ed il calcio come un gioco davvero bello. Di questi tempi, non è poco.
Fonte: ilcittadinomb.it ◦
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Il punto sul settore giovanile del Foggia.

Scuola calcio a Foggia. Gran lavoro da parte di Gianni Cagiano e Peppino Pavone, la preziosa collaborazione del G.A.A.S. , la lodevole iniziativa di Gennaro Casillo…


Prosegue in casa Foggia il gran lavoro di ristrutturazione del settore giovanile. Gianni Cagiano, coordinatore della scuola calcio US Foggia, ci fa il punto della situazione: “Abbiamo creato importanti collaborazioni con divese società sportive e con gli Assessorati allo Sport dei Comuni di Carapelle, Stornarella, Candela, Sant’Agata di Puglia e San Paolo. Ma siamo in fase di definizione anche con altri comuni della Provincia di Foggia che avranno il compito di individuare e segnalarci giovani talenti naturali sia locali sia figli di immigrati. Il nostro progetto rientra in un’ottica di integrazione sociale e riabbraccia le fasce più deboli proprio come il modello Ajax che ogni anno sforna giovani campioni provenienti dai settori giovanili. I Comuni ci consentiranno di entrare nelle scuole con il progetto “Una nuova cultura sportiva”. Cercheremo di far capire ai più giovani il modo sano di vedere e di vivere il calcio. Passione, unione di intenti, gioia di giocare, rispetto e lealtà contro ogni forma di violenza e di razzismo. Sia ben chiaro noi non vogliamo illudere i giovani ma fargli capire che i risultati e le soddisfazioni nella vita si ottendono con lavoro e sacrificio”.



La nuova società crede molto nel settore giovanile. Anche il suo rientro è un ottimo segnale: “Voglio ringraziare Peppino Pavone che mi ha richiamato nella grande famiglia dell’US Foggia. Stiamo lavorando sodo e la società sta apprezzando molto il nostro lavoro. Nei prossimi giorni proprio con Peppino Pavone sarò nei vicoli della città alla ricerca di giovani talenti. Ed è proprio in questo che rientra la preziosissima collaborazione con l’associazione G.A.A.S. del presidente Grillo Benvenuto. Sottrarre giovani talenti dalla strada ed indirizzarli in un percorso sportivo ed educativo. Vorrei a questo punto segnalare una lodevole iniziativa dell’US Foggia. Gennarino Casillo nei prossimi giorni donerà materiale ed abbigliamento sportivo del Foggia a giovani di famiglie disagiate”.



Sul territorio è importante la presenza e la funzione di un’organizzazione come il G.A.A.S. (Gruppo di Azione e Animazione sociale) con le sue attività a sostegno dei minori dei Quartieri Settecenteschi. Il G.A.A.S. darà una mano preziosa anche all’US Foggia come ci spiega il suo Presidente Grillo Benvenuto: “Siamo nati nel 2007 con la volontà di attuare nuove strategie di intervento in un territorio segnato da una grave emergenza abitativa, sociale ed economica. Ci occupiamo di mediazione, orientamento ed animazione sociale attraverso uno sportello fisso e mobile attivo nei quartieri settecenteschi, in sinergia con i servizi territoriali. Perchè infanzia ed adolescenza risultano le categorie più esposte agli elevati rischi che il territorio presenta. La collaborazione con l’US Foggia è importante. Il gioco del calcio e la squadra del cuore entrano nelle zone più povere della città come strumento di prevenzione della devianza minorile e per incanalare quei bambini, che spesso giocano soli per le strade verso il rispetto delle regole e dell’altro, l’accettazione della sconfitta, la fiducia in se stessi e l’autodisciplina. Saranno guidati da due educatori adulti ed un allenatore capaci di trasformare una grande passione in palestra di vita”.
Fonte: foggiacalcio.it ◦
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giovedì 14 ottobre 2010

Parte la scuola calcio della Vigor Lamezia (Catanzaro).

Scuola calcio a Catanzaro. «Abbiamo concepito un progetto calcistico d'assoluto valore per dare ai ragazzi la possibilità di crescere lealmente e socialmente, accumulare esperienza e accrescere gli sbocchi sportivi». In questi termini Saverio Caccamo, dirigente del Nicastro, nominato responsabile dei Primi calci, Pulcini ed Esordienti della scuola calcio "Vigorosamente" avviata insieme alla Vigor Lamezia.


Il piano vanta ben dieci squadre, suddivise per fasce di età, guidati da tecnici abilitati ed ampiamente conosciuti nel panorama calcistico locale e regionale. Pasquale Lucchino e Franco Gigliotti, ex centrocampista della Vigor, si occupano della compagine più piccola: i "Primi calci". I "Pulcini", che includono tre formazioni, sono guidati da Ivan Saladino, Salvatore Olivadoti, Giuseppe Saladino, Enzo Cavalieri e Vincenzo Martucci. Allenatori della compagine "Esordienti" sono Franco De Sarro, Roberto Gigliotti e Felice Gatto.

Per i "Giovanissimi" c'è Pasquale Riga, agli "Allievi" Giuseppe Saladino e alla "Berretti", l'unica squadra a disputare un campionato nazionale, Antonio Gatto, ex colonna del centrocampo biancoverde. Quest'ultima compagine, in cui preparatore atletico è Giuseppe Macrì, ha iniziato il torneo confrontandosi con realtà del calibro di Cosenza e Salernitana, evidenziando buone trame ed individualità che possono tornare utili alla formazione maggiore. Il preparatore dei portieri è Tonino Chirumbolo. «Il prossimo anno», ha proseguito Caccamo, «allievi e giovanissimi disputeranno i rispettivi campionati nazionali, in modo da assicurare ai ragazzi la possibilità di arricchire il bagaglio tecnico e personale».

Il progetto "Vigorosamente" ha richiesto anche un dettagliato e qualitativo organigramma. Due i presidenti: Antonello Gaetano ed Enzo Augello. Responsabile tecnico è Lorenzo Caputo, da diversi anni completamente ad agio nel ruolo di scopritore di talenti per la Vigor Lamezia. Al suo fianco, in qualità di collaboratore, ci sarà Pino Chirumbolo, con alle spalle una lunga militanza nel settore giovanile del Nicastro. Francesco Molinaro invece è il segretario.
Fonte: lameziaweb.biz ◦
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martedì 12 ottobre 2010

Acireale Calcio, vivaio ambizioso targato Tedeschi.

Scuola calcio a Catania. Parlando con Vincenzo Tedeschi abbiamo avuto la possibilità di scoprire il nuovo settore giovanile dell’Acireale Calcio per la stagione 2010 – 2011. Il presidente onorario del vivaio granata, che ringraziamo, ci spiega in maniera minuziosa le nuove ambizioni della società granata e molto altro.


Quali sono le ambizioni del settore giovanile dell'Acireale per la stagione 2010/11?

“L'anno scorso, siamo partiti in ritardo e non abbiamo potuto lavorare al meglio, quest'anno abbiamo ambizioni ed obiettivi precisi: portare più avanti possibile le nostre squadre”.

Quest'anno è stato modificato lo staff tecnico, a dirigere i juniores c'è il tecnico Seminara, riconfermato il tecnico Castorina per i giovanissimi, mentre per dirigere gli allievi arriva un ex calciatore professionista come Vladimiro Caramel che ne pensa?

“Tutti grandi allenatori per queste categorie. Seminara, alla juniores, tecnico capace e grintoso, Castorina, riconfermato, lo scorso anno ha comunque ottenuto brillanti risultati ed ha favorito la crescita di molti giovani calciatori; Vladimiro Caramel ha un ottimo passato da ex calciatore professionista è alla sua prima esperienza da allenatore nelle giovanili dell’Acireale, ma proviene da diverse esperienze come allenatore. Per tutti la voglia di far bene”.

Il settore giovanile granata è in continuo collegamento con la prima squadra competente al campionato di serie D?

“Il principio dominante del settore giovanile, è quello di preparare giovani calciatori per le proprie squadre più rappresentative, per la prima squadra. È ovvio che, come conseguenza di un buon lavoro con i giovani, necessariamente, arriveranno anche i risultati di prestigio per la Società, ma questi non dovranno mai essere anteposti al ruolo formativo che deve avere il settore giovanile”.

Lei è il presidente onorario del settore giovanile dell'Acireale, cosa ne pensa?

“Quando mi è stato proposto questo ruolo ho subito accettato con entusiasmo. Lavorare in una società di questi livelli per me è un onore. Si lavora a tempo pieno e quasi invertendo il tempo dedicato alle nostre principali attività con il tempo dedicato all’Acireale. Sono molto orgoglioso di ricoprire questo incarico”.

Abbiamo notato che quest'anno per tutte le categorie giovanili, l'Acireale ha aperto le porte a moltissimi talenti provenienti anche da fuori, quindi maggior prestigio tra i giovani, cosa vuol dire a riguardo?

“Per quanto riguarda gli stage e i ragazzi, non c’è stato solo un processo di iscrizione ma di selezione, in molte zone della Sicilia. I ragazzi attualmente sono quasi 80, e possiamo dire di aver preso il meglio. Il ringraziamento va a tutto lo staff di dirigenti”.

Secondo lei sta tornando il vero vivaio granata che tutti temono e conoscono?

“Il nostro obiettivo è quello di promuovere lo sviluppo dei talenti del nostro vivaio. Questo è un punto che consideriamo fondamentale per il futuro. Crediamo che il nostro club possa trarre vantaggio dal fatto di investire nel nostro settore giovanile piuttosto che dall’acquisto di giocatori. Sono convinto che il vivaio granata tornerà ad essere conosciuto e temuto”.

Si ritrova a collaborare con personaggi che del calcio fatto la propria ragione di vita, stiamo parlando del D.S. Marino e del direttore del settore giovanile Salvo Pennisi, cosa vuole dire a proposito?

“Il D.S. Marino è una delle figure più importanti nel mondo del calcio, ed in particolare ad Acireale, dove alcuni suoi pensieri danno l’esatta dimensione di quello che è per lui essere “granata” e cioè una sensazione unica, diversa, speciale, una felice emozione,cioè vincere ad Acireale vale per tre volte rispetto ad altri posti. Salvo Pennisi, un giovane direttore del Settore Giovanile che, avendo avuto la possibilità di lavorare con Mario Marino ad alti livelli, trarrà da questa esperienza il massimo guadagno che gli servirà nel prosieguo della sua carriera da allenatore”.

In generale qual è il suo pensiero sul calcio giovanile, e come vede quello dell'Acireale Calcio?

“Nel calcio attuale è sempre più importante avere un indirizzo programmatico sul quale progettare il settore giovanile. La programmazione indica l’obiettivo da conseguire e ci permette di valutare periodicamente il percorso effettuato.

Uno dei più importanti obiettivi di una società calcistica, è quindi l’elaborazione di un progetto altamente professionale, per sviluppare questi punti: a) favorire lo sviluppo del calcio giovanile al suo interno; b) stabilire la metodologia per la formazione degli allenatori; c) favorire lo scambio di esperienze e di conoscenze tra gli allenatori; d) stabilire una didattica e una metodologia di lavoro, che accomuni tutto il settore giovanile. Ed in Tutto questo, il vivaio dell’Acireale occupa i primi posti”.
Fonte: siciliasportiva.com ◦
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BOLLINI: “QUESTA LAZIO NEL VIVAIO PUÒ FARE SCUOLA”

Scuola calcio a Roma. L’allenatore della Primavera: «E’ la nostra sfida: abbiamo un centro come Formello e uno staff di prima squadra che ci è sempre vicino Sono tornato perché l’ambiente mi dà tanta carica».


Tornato dopo sette anni. E’ tornato do­po lo scudetto vinto nel 2001. Alberto Bollini si è seduto nuovamente sulla panchina della Lazio Pri­mavera. In qualche modo è tornato a casa, perchè a Roma è sempre rimasto molto legato. Ed ha rico­minciato vincendo: il Tir­reno e Sport se lo è aggiu­dicato battendo tra l’altro la Roma nel derby. Non c’era modo migliore…
Cosa le ha chiesto il presidente Lotito quando l’ha chiamata per firma­re il contratto?

«Se pensa a risultati concreti no. Ho avvertito la sua stima, la sua fidu­cia. Ora tocca a me ri­cambiarlo».
Perché è tornato alla Lazio?

«Perché l’interesse ma­nifestatomi attraverso una telefonata del ds Tare mi ha lusingato. E’ bello ripartire da qui. E l’am­biente che ho trovato mi dà una grossa carica».
Lei se ne è andato dopo uno scudetto. Sa come è il calcio. La gente se ne aspetterà un altro…

«La situazione però è molto diversa. Allora lo scudetto arrivò al secon­do anno di lavoro su una fascia di età uniforme, gli ‘81. Ora stiamo costruen­do un gruppo. Le qualità individuali ci sono, biso­gnerà lavorare sulla com­pattezza di squadra. E poi vorrei ritrovare Di Mario che è importante per noi; così come Barreto che è un patrimonio della socie­tà ed ha talento. Però, tor­nando alle differenze, ce ne sono anche in positi­vo» .

Prego…

« Per esempio, quella Lazio era imbottita di na­zionali e noi vincemmo uno scudetto Primavera, ma in estate nessuno dei nostri andò in ritiro con la prima squadra. C’erano 24 nazionali… Ora la si­nergia c’è, è forte ed as­solutamente costruttiva».

E anche la Lazio di Re­ja è prima!

«Ecco la differenza po­sitiva. Che è importante non solo sotto il profilo tecnico, ma perché l’en­tuasiasmo è contagioso. Poi è chiaro che la prima squadra attuale sta cre­scendo ora. Ma sono cer­to che le cose non cambie­ranno andando avanti. C’è troppa sintonia con Reja».
Ce la racconta?

«C’è un interscambio quotidiano. C’è confronto sui metodi di allenamen­to, sulle caratteristiche dei giocatori. La parola chiave è interesse: inte­resse reciproco».
Questo rapporto, por­tandolo sul campo, ha co­struito il fenomeno Ca­vanda. Come è andata?

«Un progetto perfetto che Reja ha studiato nei particolari. Il ragazzo è andato in ritiro con la pri­ma squadra, è tornato con noi che gli abbiamo dato il minutaggio con il Tirre­no e Sport, ha esordito con il Milan in A facendo una grande prestazione. Il giorno dopo, con intelli­genza, si è spogliato nel nostro spogliatoio della Primavera, ha incassato i complimenti di tutti. Io gli ho solo detto di ricor­darsi che certe volte, gio­care in A da esordiente può essere più facile per­ché ti può capitare uno come Ronaldinho, che ti rispetta più di un tuo pari categoria. E ha meno in­teresse a metterti in diffi­coltà, è più “leale”. Ma gli ho detto anche di ricor­darsi che quello doveva considerarlo un punto di partenza e non di arrivo. Ora è stabilmente con Re­ja».

Molti suoi colleghi, ma­gari anche lei, potrebbe­ro dire: l’ho perso!

«Niente di più sbaglia­to: Cavanda è un prodotto del vivaio che va in prima squadra. Una vittoria».

Le piace l’idea del cam­pionato Primavera tra­sformato in torneo per seconde squadre come nelle maggiori realtà straniere?

«Se ne è parlato alla riu­nione a Coverciano per i settori giovanili. C’erano Albertini, Sacchi, Ulivie­ri, i tecnici delle naziona­li. C’è grande predisposi­zione, io credo e spero che alla voglia corrispon­da il coraggio. Sono venu­ti fuori temi interessanti da quel confronto. Si è parlato di tecnica analiti­ca e applicata, dell’impor­tanza delle strutture e delle difficoltà di molti che non le hanno. Di tan­ti aspetti che sembrano secondari per chi legge ma che sono invece fon­damentali: sapersi rela­zionare con i ragazzi, con la scuola e la famiglia, avere competenza psico­logica, dare affetto, per­ché il giovane che si sen­te capito da il massimo e accresce l’autostima. Io ci aggiungo il senso di ap­partenenza alla maglia che fa squadra più di ogni altra cosa».

Insomma, il campiona­to delle seconde squadre si farà.

«Ripeto, lo spero. Ser­virà a far crescere anco­ra più i giovani, soprat­tutto sotto il profilo ago­nistico. Certo, ora siamo ancora lontani da certa mentalità di grandi club stranieri. Il Bayern ha 11 elementi che vengono dal settore giovanile. Come i tedeschi ci sono i mag­giori club inglesi e spa­gnoli ».
La Lazio può provare a fare scuola in questo sen­so?

«La Lazio ha i mezzi perché questo possa av­venire. E deve essere la nostra sfida. Ha un centro come Formello, che ti dà tutto, ha il ritrovato entu­siasmo della gente per i risultati della prima squa­dra, ha lo staff della pri­ma squadra che è vicino alla Primavera e un ds, Tare, che segue tutto, dai più piccoli ai grandi. E una città come Roma, ba­cino enorme».
Lei parla di entusia­smo. Un campione come Hernanes lo crea nei suoi ragazzi?

«Lui non è arrivato co­me il campione concla­mato. Ecco perché credo che il termine più giusto nei suoi confronti sia cu­riosità: grandissima. Nel­la prima amichevole ci fe­ce un gol da 30 metri. Quanto ne hanno parlato i ragazzi. Da allora c’è grande attenzione per la sua visione e facilità di gioco».
Ha allenato Marilungo e Babacar, ora nelle pri­me squadre in A. Il presi­dente Lotito dopo il Tir­reno e Sport ha elogiato Ceccarelli. C’è in questo ragazzo il talento che po­trebbe portarlo dove so­no gli altri due?

«Ceccarelli ha grandi mezzi che lo possono por­tare sicuramente dove so­no gli altri. Deve far cre­scere l’aspetto caratteria­le insieme a quello tecni­co. Sta già facendo grandi progressi».
Fonte: Corriere dello Sport



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Il settore giovanile rosanero cresce: la vetrina sul Palermo del futuro.

Scuola calcio a Palermo. Questo articolo tratta dei giovani calciatori che stanno crescendo agli ordini di Beruatto con la Primavera e quelli che – abbandonato il baby Palermo – sono in giro a fare esperienza.


PORTIERI - In casa o in prestito, il Palermo, portieri di livello, per il futuro – non ce ne vogliano Migani, Ingrassia e Di Gregorio – per adesso non ne ha. Fortunatamente chi difende la porta rosanero ha soli ventitré anni e continuerà a vestire la maglia del Palermo a lungo. Ovviamente ci riferiamo a Salvatore Sirigu, prodotto del vivaio rosanero che l’ex ds Rino Foschi considera ancora oggi “il mio orgoglio”. Aspettando i nuovi Sirigu per la porta del Palermo del futuro, il portiere rosanero attende ancora che la società metta mano al portafogli per l’adeguamento del contratto, in scadenza nel 2014 e con un ingaggio da 230.000 euro.

DIFENSORI - Senza dimenticare Andrea Adamo, mandato alla Reggiana a farsi le ossa e Antonio Mazzotta ora al Pescara, il Palermo ha in casa, agli ordini di Beruatto, due difensori di cui presto sentiremo parlare: uno è Nicola Maniero, ex Padova e padovano di nascita, classe ‘91, arrivato nell’ambito dell’operazione che ha portato Davide Succi in biancoscudato; l’altro si chiama Giuseppe Prestia, palermitano, classe ‘93 e già in orbita prima squadra, per ciò che riguarda gli allenamenti. Oltre i due della Primavera rosanero, resta da tenere d’occhio Daniel Cappelletti, adesso, in prestito, al Padova di Calori.

CENTROCAMPISTI - Si è già allenato con la prima squadra e agli ordini di Delio Rossi ha anche svolto la preparazione estiva. Afriyie Acquah, nato ad Accra, in Ghana, nel 1992, promette bene e lo staff rosanero lo tiene in grande considerazione per il futuro. Oltre Acquah non va dimenticato Dario Maltese, centrocampista molto bravo in fase di impostazione, che sta recuperando dall’infortunio e presto tornerà a disposizione di Beruatto. Maltese è un ‘92, diciotto anni compiuti lo scorso 29 settembre, tenuto in considerazione da Walter Sabatini.
Un altro centrocampista che potrebbe presto mettersi in mostra, con la Primavera, è Francesco Vassallo, classe ‘93. Consigliamo di far attenzione anche a Giammarco Corsino, protagonista della Pro Vercelli dove è diventato, nonostante la giovane età, uno dei giocatori più ben voluti dalla piazza. Ma se parliamo di giocatori del futuro, non si può non pronunciare il nome di Karim Laribi, che sta illuminando con giocate d’alta classe il Foggia di Zdenek Zeman, dove – dopo aver svolto il ritiro con il Palermo di Delio Rossi – è passato in prestito per la gioia dei tifosi della squadra allenata dal boemo.

ATTACCANTI - Per l’attacco resta da tenere in considerazione Marco Giovio, passato al Grosseto in comproprietà nell’ambito dell’operazione che ha portato in rosanero Mauricio Pinilla. Giovio, fisico magrolino ma grande velocità e soprattutto grande senso del gol, l’anno scorso, con la Primavera di Pergolizzi si è messo in luce, attirando su di sé l’attenzione di tanti club di serie B. Per quanto riguarda l’attuale Primavera, sta facendo molto Michele Pieri, ex Rimini. Può essere la rivelazione dei prossimi anni e se il suo procuratore è lo stesso che, per primo, ha creduto in Sergio Floccari, c’ è da stare tranquilli. Oltre Pieri e Giovio, non va dimenticato l’altro attaccante del baby Palermo, Davide Carioto. ◦
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domenica 10 ottobre 2010

Continua a dare buoni frutti il nuovo settore giovanile del Perugia.


Scuola calcio a Perugia. Un fine settimana positivo è quello appena trascorso dalle formazioni giovanili del Perugia, che inaugurano la stagione sportiva con buoni frutti. La Juniores di Vicarelli ha battuto 6 a 2 il Monteriggioni, prima in classifica, con una tripletta di Rocchi a cui si sono aggiunti le reti di Pandolfi, Luchini M. e Arboleda. Con il Lama gli Esordienti di Petrini hanno incassato un indiscusso 9 a 0 con la brillante tripletta di Traballoni. I ragazzi di Montenovo hanno chiuso il match con il Santa Sabina 7 a 0. Interessante anche l’incontro amichevole degli Esordienti ’98 che, domenica in casa, hanno pareggiato 2 a 2 con i coetanei del Siena.

“Il cammino è molto lungo, c’è ancora tanto da lavorare – afferma il responsabile Angelucci – per migliorare e per fare in modo che la stagione sportiva appena iniziata continui a dare buoni frutti. L’obiettivo è quello di continuare nel nostro cammino con costanza, dedizione ed impegno per dare una nuova immagine al Settore giovanile biancorosso”.
“Sono soddisfatto di questi primi risultati - continua il responsabile del Settore Giovanile del Perugia – e in particolare della Juniores che, all’inizio delle attività, è stata la squadra per cui abbiamo avuto diverse preoccupazioni, ma grazie all’impegno di Guido Vicarelli oggi raccogliamo risultati positivi”. ◦
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Presentata la scuola calcio “Giuseppe Bruscolotti” (Napoli).

Scuola calcio a Napoli. Grande entusiasmo ieri mattina per la presentazione della scuola calcio ‘Giuseppe Bruscolotti‘, presso l’Istituto Voltaire di Secondigliano, a via Dante, ben oltre 200 le persone presenti.

Il progetto è un vero successo per ora con già oltre 700 iscrizioni, i corsi partono la prossima settimana ed il campo sportivo sarà il Mariolina Stornaiuolo.
Il progetto è di ampio respiro: “Non soltanto sport. I ragazzi saranno coadiuvati da un equipe medica e da un supporto psicologico. Abbiamo scelto questa zona proprio per dare una nuova speranza, inoltre già altre società ci hanno chiesto l’affiliazione, quindi il nostro marchio molto probabilmente si estenderà anche in provincia.”
L’ex capitano del Napoli è stato acclamato: “A Napoli c’è sempre un grande entusiasmo ed io sono orgoglioso di questo progetto”.
Visita il sito web della scuola calcio. ◦
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mercoledì 6 ottobre 2010

Prove di collaborazione Chieti – Atletico Foglianise.

Scuola calcio a Chieti. La mattina del 16 Agosto, in occasione dell’edizione 2010 della Festa del Grano, dedicata alle Regioni Abruzzo e Molise, ha sfilato per le strade di Foglianise, una riproduzione del logo del Chieti Calcio, realizzata mediante tecniche differenti di intreccio di steli di grano.


L’opera, creata da un gruppo di ragazzi dell’A.S.D. Atletico Foglianise, locale squadra di calcio, è stata successivamente donata, il 28 Agosto, alla società teatina ed oggi rimane esposta nella sala stampa dello stadio Guido Angelini di Chieti.

Abbiamo intervistato, per Realtà Sannita, il Direttore Generale del Chieti Calcio, Luciano Di Giampaolo.

Direttore Di Giampaolo, la “decostruzione” del logo donato alla sua società è un piccolo esempio delle opere realizzate, ogni anno, dai “Maestri dell’intreccio”, per la Festa del Grano di Foglianise. Lei conosceva questa antica tradizione?

No, devo dire la verità. Quella della Festa del Grano di Foglianise è una realtà che non conoscevo. Però grazie all’iniziativa dei ragazzi dell’Atletico Foglianise, che approfitto per ringraziare per l’ennesima volta, tutta la società del Chieti Calcio, tecnici, giocatori e tifosi, sono oggi a conoscenza della Festa del Grano di Foglianise. Anzi, è nelle nostre intenzioni, magari nel corso della prossima edizione, essere presenti a Foglianise con una delegazione. Sarebbe l’occasione migliore per scoprire da vicino la vostra realtà, sicuramente meritevole di grande attenzione e considerazione.

Attraverso il grano, simbolo di vita, si è instaurato questo rapporto di amicizia tra Atletico Foglianise e Chieti Calcio. E’ in previsione un’amichevole tra le due realtà calcistiche, che consentirebbe ai ragazzi di Foglianise di calcare un campo che ha visto calciatori del calibro di Chiesa, Grosso, Quagliarella?

Posso assicurare che dal nostro punto di vista diamo la massima disponibilità a disputare questa amichevole presso il nostro stadio. Sicuramente ci risentiremo con i ragazzi di Foglianise per trovare un accordo, soprattutto su quando farla. Io penso che il momento migliore sarebbe a fine stagione, magari per festeggiare il raggiungimento dei rispettivi obiettivi di campionato, oppure in estate, nel corso della fase di preparazione in vista della prossima stagione.

Il Chieti è una società che sta crescendo e che sta puntando tanto sui giovani. In questo periodo di crisi per il calcio italiano, quali sono le iniziative che avete messo in atto per il settore giovanile?
Sicuramente la vita di un settore giovanile rappresenta il punto di forza di una società di calcio, soprattutto in serie C. Noi dal canto nostro abbiamo puntato sui giovani sin dalla prima squadra nella quale figurano diversi ragazzi ’89, ’90, ’91 e anche ’92. Per quanto riguarda il settore giovanile abbiamo intrapreso una serie di iniziative andando nelle scuole e favorendo l’inserimento di ragazzi principalmente delle nostre zone. E poi, sempre rimanendo in tema di settore giovanile, abbiamo guardato molto anche ad aspetti che non siano esclusivamente tecnici, ma anche umani e didattici perché il calcio è anche questo.

C’è la possibilità che un vostro osservatore venga a visionare qualche talento in erba dell’Atletico Foglianise?
Prendo spunto dalla domanda per dire che vedremo di organizzare una “spedizione” a Foglianise nel corso della stagione sia per ringraziare la realtà calcistica locale per l’iniziativa che ci ha visto protagonisti, sia per conoscere tutta la squadra, tecnici e dirigenti, sia per visionare qualche ragazzo che potrebbe fare al caso nostro. Mi impegno in prima persona per far sì che questo avvenga, ed anche in tempi piuttosto celeri. ◦
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Settore giovanile, il futuro è oggi.

Scuola calcio a Foggia. Si allarga a macchia d´olio la scuola calcio dell´U.S. Foggia.

A distanza di un mese dalla "nascita" dell´idea e grazie al lavoro certosino e costante svolto dell´intero staff giovanile rossonero, coordinato dal Responsabile dell´Area Tecnica Giuseppe Pavone e coadiuvato dal supervisore Vittorio Nocera, dal coordinatore delle scuole calcio Gianni Cagiano e dalla presenza sul campo del tecnico Gianni Di Roma, in soli 15 giorni la famiglia di piccoli satanelli tende ad allargarsi a vista d´occhio.
A questa sera, infatti, sono ben 2.503 le adesioni autorizzate per i bambini provenienti dalla stragrande maggioranza dei paesi della provincia di Foggia (Candela, Carapelle, Torremaggiore, Sant´Agata di Puglia, S. Giovanni Rotondo ecc.) che hanno aderito al progetto formativo basato sulla ricerca del talento naturale, desiderosi di muovere i primi passi sotto l´attenta osservazione dello staff tecnico del Foggia e di entrare a far parte della grande famiglia rossonera, per crescere insieme.
L´obiettivo è quello di far entrare la cultura nel settore scolastico, idea già avallata dal Provveditore agli Studi di Foggia, prof. Giuseppe De Sabato e dal prof. Mimmo Di Molfetta, già coordinatore per l´educazione fisica sportiva del MIUR (Ufficio Nono ambito territoriale di Foggia - Ministero Pubblica Istruzione) al termine di una riunione-fiume tanto lunga quanto positiva.
Gettare le basi per un futuro più roseo: con noi, adesso si può. Già domani, infatti, questa Società consegnerà un carico di abbigliamento tecnico sportivo al G.A.A.S., associazione di volontariato (educatori della strada) che curano i bambini meno abbienti indicando, in seguito, i ragazzi dotati di talento naturale ai responsabili delle scuole calcio dell´U.S. Foggia, favorendone l´inserimento e l´educazione al giuoco del calcio.
Fonte: Ufficio stampa usfoggia.it ◦
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martedì 5 ottobre 2010

Scuola calcio a La Spezia.

Scuola calcio a La Spezia. Centottanta calciatori, cinque addetti alla segreteria, dodici tecnici, quattro preparatori atletici e tre preparatori dei portieri. E tutto un corollario di personale preziosissimo. Sono i numeri del settore giovanile dello Spezia Calcio.


Un'attività che si dipana su tre campi: il Tanca, il sintetico di Pagliari e per la scuola calcio la struttura di Montepertico. Conti ammette quanto sarebbe bello e funzionale avere un centro tutto dello Spezia: "E' un problema che va avanti da tempo. Corradino vuole creare una casa dello Spezia col sintetico ad undici al Ferdeghini. Per quest'anno ringraziamo le società Canaletto e Don Bosco ma è chiaro che un centro unico dove tutte le squadre si allenano assieme sarebbe l'ideale per tutti".

E sulla scuola calcio? "Eccezionale averla di nuovo. Solo così si creano gruppi competitivi e si possono tirare fuori ragazzi che diventeranno gli uomini del futuro".
Fonte: cittadellaspezia.com ◦
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IVAN OBRADOVIC promessa dal Partizan Belgrado.

Scuola calcio, settore giovanile. Ci sono diversi modi di fare calcio. C’è chi punta tutto sul blasone del club e sulle entrate provenienti dagli sponsor e dalle competizioni internazionali per rafforzare il proprio organico rastrellando il mercato alla ricerca di giocatori già formati su cui fare affidamento, altri puntano sulle infinite possibilità di spesa dei loro presidenti per portarsi a casa campioni già affermati ed ingolositi da ingaggi sontuosi e, infine, c’è chi cerca di costruirsi in casa il proprio futuro grazie al continuo lavoro di scouting ed a strutture di primo livello. Quest’ultima strada è quella seguita dal Partizan Belgrado, secondo miglior settore giovanile europeo dopo quello dell’Ajax secondo le statistiche dell’Uefa, che, negli ultimi anni, ha lanciato nel firmamento del calcio internazionale talenti del calibro di Stevan Jovetic, Zoran Tosic, Adem Ljajic e Nemanja Tomic. Cresciuto al fianco di questi fantasisti, anche Ivan Obradovic è pronto al grande salto.


UNA SCUOLA IMPORTANTE - Nato a Belgrado il 25 luglio 1988, entra subito nel settore giovanile del Partizan. Nel 2006, viene mandato in prestito al FK Teleoptik, palestra dei futuri talenti bianconeri, ma dopo sei mesi Miroslav Dukic decide di farlo rientrare alla casa madre per lanciarlo in Superliga. Nell’aprile 2007 arriva il debutto contro il Vojvodina ed al termine della stagione gli viene affidato un posto da titolare sulla corsia mancina, ma la chiamata della Nazionale serba spinge il suo mentore a rassegnare le dimissioni durante la pausa invernale. Ivan Obradovic, però, non perde tempo a conquistare la fiducia del sostituto Slavisa Jokanovic e, sotto la guida dell’esordiente tecnico, i “Grobari” mettono fine al predominio dei rivali della Stella Rossa e tornano al successo in campionato ed in coppa. Una stagione esaltante vissuta da protagonista, bissata dalla cavalcata solitaria nella successiva annata. La squalifica inflitta dall’Uefa al Partizan per le intemperanza dei tifosi e le deludenti apparizioni dei bianconeri nel preliminare di Champions League e nel girone di qualificazione di Europa League impediscono ad Ivan Obradovic di mettersi in evidenza anche nelle competizioni internazionali, ma il Real Saragozza non ha dubbi sul suo talento e, nel 2009, decide di fargli sottoscrivere un contratto quinquennale.

PARAGONATO A ROBERTO CARLOS - Terzino di grande qualità e di ottima sostanza, abbina la tecnica dei fini dicitori slavi e la corsa fluente degli incursori di razza. Eccellente nelle avanzate sulla corsia di competenza ed attento in fase difensiva, mette in mostra un mancino delicato che gli consente di pennellare invitanti cross per i compagni ed una intelligenza tattica che gli permette di presidiare senza affanni i ripiegamenti sulla propria trequarti. Le sue ottime doti in un ruolo avaro di stelle di primo piano, hanno convinto il ct della Nazionale Radomir Antic ad inserirlo in pianta stabile tra i convocati di una formazione che, dopo il positivo cammino tracciato nel girone di qualificazione, ha profondamente deluso al Mondiale di Sudafrica 2010. In queste ultime uscite della Serbia, anche a causa dell’infortunio di Aleksandar Kolarov, Ivan Obradovic ha avuto il modo di ritagliarsi un posto importante nell’undici di partenza e di farsi apprezzare per la sua continuità di rendimento. Napoli, Roma, Juventus e Lazio, da tempo monitorano la crescita di questo ragazzo, ma gli azzurri potrebbero spendere la proficua conclusione della trattativa che ha portato Matteo Contini al Real Saragozza per presentarsi dai dirigenti spagnoli con un’offerta irrinunciabile. Il tempo stringe, la caccia ad Ivan Obradovic è già aperta. ◦
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domenica 3 ottobre 2010

Montelupone (Macerata): convegno su calcio e formazione, se ne è parlato con i tecnici del Torino.

Scuola calcio a Macerata. Un pubblico davvero numeroso ha partecipato al convegno sul tema “Il Calcio visto come strumento utile per contribuire a formare ed educare”, che si è tenuto giovedì scorso presso il Teatro Nicola Degli Angeli. L’evento è stato organizzato dall’U.S. Monteluponese e dal Comune di Montelupone, con la preziosa collaborazione dell’U.S. Castellanzese (con cui la società monteluponese è gemellata), ed è stato il momento finale di un corso di formazione e aggiornamento per tecnici dell’attività di base che si è svolto presso il Campo Sportivo Comunale di via Manzoni, con attività pratiche e dimostrazioni di situazioni di gioco per i ragazzi.


La serata, che ha avuto come moderatore Mauro Rampi, direttore sportivo dell’U.S. Castellanzese e fresco di nomina a Console di Montelupone, è stata aperta dai saluti del sindaco Giuseppe Ripani, seguiti dagli interventi di Nazareno Agostini, vicepresidente nazionale dell’Unione Veterani dello Sport, Sandro Mancini, presidente dell’U.S. Monteluponese, Floriano Marziali, coordinatore regionale federale del Settore Giovanile Scolastico delle Marche, e Guido Andrenelli, presidente provinciale della Figc. Tutti hanno voluto elogiare l’iniziativa promossa dalla società monteluponese, che con un notevole lavoro si sta facendo promotrice di una nuova concezione di sport, visto come veicolo di valori e momento di crescita piuttosto che come competizione esasperata. Momento centrale della serata sono state le relazioni di due tecnici del settore giovanile del Torino FC: Alessandro Spugna, allenatore degli Esordienti ’98, ed Ermanno Demaria, mister dei Pulcini 2000 della compagine granata. Insieme a loro era prevista la presenza di Roberto Muzzi, ex calciatore di serie A ed attuale allenatore degli Esordienti della Roma, ma per impegni improrogabili è stato costretto a rinunciare, intervenendo però telefonicamente durante la serata ed auspicando di essere presente alla prossima occasione. Spugna e Demaria hanno dimostrato una grande esperienza (lavorano nella società granata da dieci anni) e professionalità, illustrando innanzitutto la struttura organizzativa di una delle migliori squadre italiane a livello giovanile quale è il Torino.

Entrambi hanno affermato l’importanza di educare i ragazzi alla vita, prima ancora che al calcio, anche perché soltanto una piccola parte di coloro che svolgono attività di base proseguirà poi la propria carriera sportiva: sono necessarie dunque persone serie e competenti, che lavorino con passione e riescano a coinvolgere anche le famiglie dei ragazzi. “Nell’attività giovanile – ha spiegato Demaria – è fondamentale la formazione umana, prima che tecnica e fisica. I ragazzi devono seguire le regole, andar bene a scuola, rispettare compagni ed avversari, ma soprattutto devono essere liberi di divertirsi, di esprimersi e di sbagliare per poi migliorare, senza imposizioni dall’esterno”. Evitare pressioni eccessive sui giovanissimi calciatori è senz’altro un modo per far loro amare il calcio e rispecchia l’obiettivo con cui è nata questa giornata, così come l’ha voluta il responsabile del settore giovanile dell’U.S. Monteluponese Maurizio Linardelli: far crescere nei ragazzi l’amore per lo sport vissuto con amicizia e divertimento, formandoli tecnicamente, tatticamente ed umanamente. ◦
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Napoli, si seguono due giovani talenti dell'est.

Scuola calcio a Napoli. Passa per la Slovenia un pezzo di strada che porta al futuro del Napoli. De Laurentiis, è noto, punta sui giovani e per scovare i migliori talenti si è affidato agli esperti del settore. Il tridente dello scouting azzurro è sempre all'opera: tanti gli impegni in tutto il mondo tra inviti e spedizioni programmate. Un calendario ricco di appuntamenti che negli ultimi giorni ha portato Micheli nell'altopiano carsico. Nel mondo dello spettacolo accade spesso che gli accompagnatori dei talenti alla ricerca di un provino finiscono per essere scoperti loro stessi. Capita anche nel calcio. La spedizione che doveva portare Milanetto al Napoli, ad esempio, finì per convincere il club ad acquistare Hamsik. Secondo indiscrezioni raccolte dalla redazione di CalcioNapoli24.it, Maurizio Micheli, invitato per seguire Robert Beric, corazziere di 188 cm classe '91, prima punta con discreto fiuto del gol, nella gara tra i padroni di casa del Olimpija Ljubljana e il NK Maribor, sembra esser rimasto impressionato da Rajko Rep, centrocampista offensivo classe '90, protagonista assoluto con la selezione under 19 delle qualificazioni all'Europeo di categoria (5 reti in 6, tripletta alla Russia, capocannoniere di tutti i gironi). Da Lubiana a Skopje il passo è breve, l'ex repubblica Jugoslava è fucina di talenti e Leonardo Mantovani lo sa bene: David Babunski, nazionale macedone under17, classe '94 di proprietà del Barcellona, di professione trequartista, lo ha stregato. L'ennesimo gioiellino della cantera blaugrana scovato dallo scouting azzurro durante l'ultimo europeo di categoria. Il Napoli è attivo. Cerca di carpire i segreti del successo spagnolo, annota e porta a casa. Gli spunti sono tanti, la materia prima c'è: la Campania dovrà diventare la Catalogna italiana, magari prendendo spunto proprio dal modello di settore giovanile iberico. Il futuro è oggi, il club azzurro viaggia al passo con i tempi, si sta attrezzando. Il progetto dell'Accademia è in rampa di lancio. Campania, Italia, Resto del Mondo, tutto il globo in un palmo di terra nella pineta del centro tecnico di Castel Volturno. L'obiettivo è quello di limare il gap dalle grandi rinforzando in primis le radici, il vivaio quale linfa vitale di ub club. Da qui l'idea di trasformare zone dell'Holiday Inn in una sorta di fortino invincibile, un Grayskull del terzo millennio. Investimenti oculati, professionalità, tanta pazienza e giovani promettenti.
Fonte: tuttomercatoweb.com ◦
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sabato 2 ottobre 2010

Scuola calcio a Roma: Simone Inzaghi ora è un allenatore della Lazio.

Scuola calcio a Roma. Chi l'avrebbe mai detto. L'ex ragazzo prodigio uscito dal vivaio del Piacenza, che qualcuno diceva fosse più forte del fratello famoso, si è messo a studiare da allenatore. Parliamo di Simone Inzaghi, una vita tra Piacenza e Lazio ma anche tra gossip, flirt chiacchierati e una notorietà extra-calcio che l'ha anche danneggiato.

La nuova avventura parte dai ragazzi della Lazio, classe '95, che partecipano al campionato Allievi Regionale e che si allenano al campo Gentili. Da Formello alla via Cassia, per preparare il derby col Tor di Quinto. L'entusiasmo di Inzaghino è palese, come emerge dall'intervista rilasciata al Corriere dello Sport.
Quell'entusiasmo che aveva quando nel 1998-1999 si affacciò in Serie A per sfidare Pippo, che vestiva la maglia juventina. E la stessa verve di quando fece la famosa quaterna al Marsiglia in Champions League, che lo fece entrare nell'olimpo dei bomber europei.
Il vivaio biancoceleste è un sogno che si avvera, un'idea balenata sul finire della carriera accompagnata dai troppi infortuni: "E’ sempre stato un mio deside­rio, tempo fa ne avevo parlato con il presidente Lotito. Alla fine del cam­pionato, è arrivata la proposta della società e l’ho accettata con grandis­simo entusiasmo, decidendo di in­traprendere una nuova avventura. Tre anni fa, quando mi ero fermato a lungo per problemi alla schiena, avevo preso il patentino di terza ca­tegoria. Io ci pensavo, Lotito mi dis­se che gli sembravo portato per questa professione. A distanza di tempo, ha onorato la promessa, mi ha proposto di entrare nel settore giovanile. E io sono contentissimo di poter cominciare da allenatore proprio con la Lazio".
Con il fratello ci son state poche occasioni per giocare insieme, ma almeno in questo frangente della vita anche lui ha potuto sostenerlo, assieme a tutta la famiglia: "Pippo e i miei genitori hanno ap­poggiato la scelta. Il mio obiettivo era restare a Roma. Alla Lazio gli spazi si stavano chiudendo, avrei potuto giocare per altre due stagio­ni cambiando squadra, ma non mi andava. Così ho accettato la propo­sta della società. Devo ringraziare Lotito per l’opportunità che mi ha dato e perché è stato di parola. Ho sempre pensato di restare nel calcio quando avrei smesso, mi sembrava fosse arrivato il momento giusto".
Il legame con Superpippo è sempre stato forte, da quando si giocava con la palla di pezza in salotto, al debutto in Nazionale. Fino ad arrivare ai nostri giorni, quando Simone tesse le lodi del fratello recordman di presenze e gol, a 37 anni suonati. E anche lui, ne è sicuro, un giorno siederà in panchina: "Penso di sì, ma è ancora presto per parlarne. Avete visto come sta? In tre partite ha già segnato due gol e si è procurato un rigore a Cesena. A 37 anni mi sembra che sia più in forma rispetto a quando ne aveva 30. Credo abbia ancora molta voglia di giocare e di mettere il pallone in rete. Poi resterà nel calcio. Potreb­be fare l’allenatore. Io, però, lo ve­do come direttore sportivo: se ne in­tende tanto».
Domani, alle 15, comincia l'avventura da allenatore. La competizione è tanta, a cominciare dal derby con la Roma di un altro bomber, Sandro Tovalieri. "Quando è uscito il calendario, so­no andato a vedere subito le date del derby con la Roma di Sandro Tova­lieri. Giocheremo il 15 gennaio in casa all’andata e il 6 maggio a Tri­goria. C’è anche l’Atletico Roma, ma in questa categoria non sono te­mibili solo le rappresentative di club professionistici. Ce ne sono al­tre, appunto come il Tor di Quinto, che a livello giovanile hanno sem­pre fatto risultati. Spero di partire bene. E anche di recuperare qual­cuno dei miei ragazzi. Questa setti­mana una decina di loro sono rima­sti a casa per un virus intestinale".
Dall'esuberanza in spogliatoio e gli scherzi con Rocchi e compagni al rigore con i ragazzi: "No, sono sempre uguale. Ma è chiaro che il rapporto sia cambiato. Avverto le responsabilità. Sono un allenatore esigente il giusto. Voglio che in quelle due ore i ragazzi si im­pegnino e pensino solo a lavorare".
E c'è anche la benedizione dei vecchi amici: " La cosa più bella, e mi ha fatto davvero piacere, è che tutti mi ve­dono portato verso questo mestiere. Quando posso, cerco di andare a trovarli nello spogliatoio di Formel­lo, ma gli orari dell’allenamento spesso coincidono. Mi è venuto a trovare Matuzalem. Li sento tutti molto vicini. Mi capita di vedere Rocchi, Foggia, Mauri e gli altri. Kolarov mi telefona spesso dall’In­ghilterra per sapere come sta an­dando".
L'impronta tattica è moderna, tre rifinitori e una punta, lontana da quella dell'ultimo mister avuto, Edy Reja: "E’ una Lazio votata all’attacco. Sto giocando con il 4- 2- 3- 1 perché ho tanti giocatori con caratteristi­che offensive. Mi piace il modulo al­la spagnola". Ma comunque c'è la disponibilità a cambiare le proprie idee: "No, niente integralismi. Si potrà sempre cambiare. Adesso giochia­mo così perché lo richiedono le ca­ratteristiche della squadra. Certo mi piace il calcio d’attacco. Chiedo ai miei ragazzi di giocare sempre la palla, questa deve essere la menta­catore lità. Il pallone bisogna giocarlo, non buttarlo".
Su una cosa non ha dubbi, molto più facile da calciatore che da allenatore che deve scegliere e bocciare i ragazzi: "Tra i due ruoli cambia tutto. Era meglio, era più facile giocare. Andavi al campo e quando ti eri allenato due ore, finiva tutto il tuo lavoro. Ora a casa mi porto i pensieri, le tensioni per la formazio­ne, le tabelle degli allenamenti. E’ molto più difficile questo mestiere. Anch’io ho venticinque giocatori in organico e ne posso por­tare soltanto diciotto tra campo e panchina. Le scelte sono sempre complicate. Ora capisco quelli che erano i miei allenatori...".
Pochi obbiettivi, il primo è divertirsi per imparare meglio, per dei ragazzi che non devono avere troppe pressioni: "Dobbiamo mantenere questo entusiasmo. Domenica abbiamo vinto un torneo ad Amatrice battendo l’Ascoli ai ri­gori. Alla fine, dopo l’ultimo tiro, tutti i ragazzi si sono messi a corre­re e ad abbracciarsi come se avessi­mo vinto la Champions League. E’ stato bellissimo, emozionante. E vorrei si conservasse questo spi­rito. Cercheremo di far bene il no­stro campionato, di divertirci. Sa­rebbe una soddisfazione se qualcu­no di questi ragazzi diventasse così bravo da esordire tra qualche anno in prima squadra con la Lazio. Que­sto, ovviamente, è l’obiettivo del settore giovanile. Far uscire qual­che altro talento".
Nessun mentore ma tante personalità della panchina dalle quali attingere a piene mani: "Ho appreso qualcosa da tutti. Ne ho avuti tanti bravissimi: da Eriks­son a Mancini, passando per Delio Rossi, ma se proprio devo fare dei nomi, mi sento di ringraziarne due. Uno è Giuseppe Materazzi, perché al Piacenza, nonostante ci fosse la concorrenza di altri quattro attac­canti, mi ha fatto esordire e giocare in serie A. Ricordo la prima partita, segnai proprio alla Lazio, un segno del destino. E poi un grosso grazie va a Roberto Mancini, perché mi ha permesso di arrivare alla Lazio. Senza di lui non ci sarebbe stata questa storia. Ma tutti sono stati bravi. Mi fa piacere ricordare an­che Ballardini. E’ un allenatore molto preparato, faceva lavorare bene. Purtroppo nel calcio contano i risultati e non è stato molto fortu­nato alla Lazio".
L'ultimo suo gol in biancoceleste volle dire primato in classifica. L'ultima volta prima d'ora, dove i capitolini appaiano l'Inter e guardano tutti dall'alto: "E'vero. Ma ora bisogna dare i meriti a questa Lazio. Hanno costruito una signora squadra, con grande raziocinio. Sono tut­ti giocatori importanti, Reja ha co­perto ogni ruolo con due pedine".
Grande fiducia e ottimismo per il futuro della squadra di Reja. A patto di non fare troppi proclami e voli pindarici. "Se continueranno a lavorare così, senza clamori, potranno far felici i tifosi. Ci sono le possibilità per arri­vare davvero lontani. L’importante è non avere problemi, non porsi de­gli obiettivi. La Lazio dovrà cercare di giocarsi una partita alla volta con lo stesso spirito, ma senza darsi pressioni. Questa squadra può lot­tare alla pari anche con le grandi".
Chiusura per il sogno nel cassetto. Arrivare laddove ora siede Reja: "Magari. Questo è il grande so­gno. L’ultimo sogno che mi è rima­sto. Spero davvero che si possa rea­lizzare, ma dovrò dimostrare sul campo di meritarlo. Devo ancora prendere i patentini di seconda e di prima categoria, devo finire gli stu­di, ho bisogno di altra esperienza. Ci vuole tempo. Solo il campo dirà se lo merito".
Fonte: www.goal.com/it
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