Se ti piacerebbe collaborare con idee, suggerimenti, una rubrica tutta tua, con argomentazioni di vario genere calcistico, sia di interesse nazionale che locale, scrivi una mail a info@calcioscuola.it.
IL PROGETTO, per tutti gli appassionati di calcio.
(Ripartiamo dalla tecnica individuale).
Nel mese di febbraio 2010 nasce questo sito con l'obiettivo principale di fare informazione sull'attività della scuola calcio e del settore giovanile in Italia.
Perché e quali sono le idee prevalenti?
Il motivo principale risiede nella constatazione che da almeno un decennio in molte (troppe) società di calcio a qualsiasi livello prevale un approccio quantomeno discutibile sul metodo e la finalità dell'insegnamento del gioco calcio, assistendo di conseguenza anche alla diffusione di una cultura deleteria. Il prodotto di tutto questo è stato sotto gli occhi di tutti durante le tre gare infelici disputate ai mondiali 2010 in Sudafrica dalla nostra Nazionale di calcio. Sì, la débâcle non è stata un caso, arriva da lontano. Qualcuno penserà che col senno di poi sia semplice criticare, e poi, che relazione ci possa essere tra la scuola calcio e settore giovanile con la Nazionale maggiore. In tanti hanno detto e scritto di tutto per dare motivazioni di questa prestazione, pochi fanno il punto della situazione del calcio italiano partendo dalla base. Allora poniamoci due domande: cosa possiamo osservare da almeno dieci anni su tanti (troppi) campi di calcio dove giocano le nostre giovanili? Quando la nostra Nazionale sarà in grado di competere nuovamente ai vertici del calcio europeo e mondiale?
Non facendo comunque di tutta un'erba un fascio, cerchiamo delle risposte.
Sui campi della scuola calcio e del settore giovanile di alcune (troppe) società professioniste
osservarviamo purtroppo anche degli aspetti negativi, quali:
Tatticismo precoce: già le squadre pulcini ed esordienti sono disposti in campo quasi perfettamente, poche sbavature tattiche specie in relazione con la giovanissima età, difesa a zona.
Tecnica individuale sufficiente: gioco prevalentemente a due tocchi, difficoltà di controllo palla in situazioni particolari, spazio limitato all'estro e alla fantasia del singolo giocatore per privilegiare il gioco corale.
Ottima prestazione atletica: prevalenza in squadra di atleti fisicamente prestanti, ottima resistenza allo sforzo prolungato, muscolature degli arti inferiori particolarmente sviluppate (già nel primo anno giovanissimi), minor utilizzo per i meno dotati anche se "talentuosi".
Aumento di gravi infortuni: specie nella fascia di età 18/21.
Coordinazione motoria di alcuni giocatori migliorabile.
L'erba del vicino (ma anche di quello lontano) è la più verde: primi arrivi di allievi di quattordici anni provenienti da fuori regione, specie in direttrice sud-nord Italia (l'argomento meriterebbe approfondimento), "farcitura" di atleti anche da oltre oceano nelle squadre primavera e berretti, arrembaggio alle famiglie da parte di emissari di società anche straniere a caccia di talenti.
Genitori "irascibili": se il proprio figlio è impiegato meno di altri, scatta il reclamo, difficoltà a rendersi disponibili alle regole dettate dalla società e dagli istruttori.
Alcuni "procuratori" dei ragazzi: persone che hanno il dono di prevedere se un bambino ancora in fasce diventerà un giocatore importante; garantiscono il posizionamento in società blasonate e futuro economico roseo.
Sui campi della scuola calcio e del settore giovanile di alcune (troppe) società non professioniste
osservarviamo purtroppo anche degli aspetti negativi, quali:
Ricerca esasperata del risultato: già nelle categorie pulcini ed esordienti attraverso molti lanci lunghi.
Tecnica individuale approssimativa: si nota anche l'insufficiente esercitazione sui fondamentali del gioco calcio (specie il colpo ti testa).
Scarsa coordinazione motoria: sempre di più bambini avrebbero bisogno di un istruttore con conoscenze specifiche ISEF.
Miriade di affiliazioni (operazioni d'immagine?): di società professioniste con piccole e medie realtà che operano a livello locale; in quasi tutti i progetti di affiliazione è prevista la stretta collaborazione tecnica tramite istruttori preparati (staff ultra numerosi?); spesso è prevista la vestizione delle squadre locali con i colori e logo della società blasonata (merchandising?).
Istruttori e accompagnatori tifosi: durante le partite impartiscono direttive contrastanti all'unisono, coadiuvati da qualche genitore "aggrappato" alla recinzione dell'impianto di gioco.
Esoneri in aumento per mancanza di buoni risultati: talvolta suggeriti da gruppi di genitori che ne sanno una più del Commissario Tecnico della Nazionale. Il fenomeno degli esoneri anticipati sembra sia stato ereditato e trapiantato nei settori giovanili.
Gli osservatori per conto delle società professioniste: molti di loro hanno scoperto il Del Piero di turno quando era ancora in fasce.
Ora, prima di formulare una risposta al quesito sul ritorno ad alti livelli della Nazionale, facciamo un paio di premesse: nessuna scuola calcio o settore giovanile potrà mai costruire un grande giocatore che non abbia doti talentuose naturali; nessun giocatore di talento emerge e gioca a grandi livelli se non ha ricevuto buoni insegnamenti durante il percorso giovanile. Detto ciò, in base alle osservazioni precedenti si può dedurre che il "prodotto" calcio in Italia da anni sia di qualità inferiore rispetto ad altri periodi del passato; occorre necessariamente, quindi, invertire questa tendenza negativa per elevare la qualità generale del nostro calcio. Pertanto, iniziando oggi il cambiamento, possiamo azzardare che il tempo necessario per "produrre" grandi giocatori possa variare dai dieci ai quindici anni.
Una teoria folle? Beh, speriamo di sì.
Finalmente sembra che la Federazione Italiana Gioco Calcio abbia posto le basi per risollevare le sorti del nostro calcio, nominando ai vertici del Settore Giovanile un trio che non ha bisogno di presentazioni: Roberto Baggio, Gianni Rivera, Arrigo Sacchi. Pensiamo sia opinione dominante che tutti e tre possiedono un bagaglio di esperienza, conoscenza, mentalità, per cambiare la cultura calcistica all'intero paese, iniziando dal ritorno all'insegnamento della tecnica individuale a partire dai bambini della scuola calcio, richiesta a gran voce dal presidente Rivera.
Ecco che allora possiamo definire gli obiettivi di questo sito, che non vuole assolutamente essere un sito "denuncia" oltre a queto articolo…anzi… vogliamo essere positivi, possibilmente propositivi e costruttivi; seguire l'evoluzione dei nuovi progetti della F.I.G.C.; proporre materiale didattico; evidenziare le società che operano per la crescita sportiva e culturale del calcio.
Per realizzare tutto questo e altro ancora, abbiamo bisogno di allargare il gruppo dei collaboratori, a vario titolo e da qualsiasi parte dell'Italia, dalla figura professionista al genitore appassionato.
UNISCITI COLLABORA CON NOI!
Carlo Masi - Amministratore del blog. http://calcioscuola.it/scuola_calcio_settore_giovanile_contatto.html
◦