martedì 17 agosto 2010

L'Atletico Barletta tra formazione e sport

Scuola calcio a Barletta. L'associazione controllerà i compiti dei ragazzi iscritti
Indefiniti i costi dei progetti. Il 29 agosto la presentazione

BARLETTA — Doposcuola allo stadio. È l'idea dell'associazione sportiva «Atletico Barletta 2000» che a partire dal prossimo settembre, in concomitanza con l’avvio dell’attività scolastica, «imporrà» ai propri iscritti un diktat: prima si studia, poi si gioca a calcio. «Sono tanti i talenti calcistici che hanno abbandonato lo sport perché andavano male a scuola, così abbiamo deciso di istituire un nuovo servizio dedicato al supporto scolastico: i ragazzi dovranno svolgere i compiti assegnati da maestri e professori e solo dopo averli terminati potranno allenarsi», spiega Giovanni Rizzitelli, presidente del centro calcistico di via Regina Margherita.

Il doposcuola si terrà a pochi passi dal rettangolo verde: la struttura «Villenevue», dove da diversi anni si svolgono gli allenamenti, diventerà così il primo stadio-scuola. «I nostri iscritti sono abili atleti, se la cavano benissimo con assist e calci di punizione, un po' meno con la matematica e la storia con una conseguenza: voti bassi e promozione in bilico», chiarisce Rizzitelli e aggiunge: «Sono sicuro che per i ragazzi fare i compiti accanto agli spogliatoi sarà più semplice e divertente». Per lui, che nella vita gestisce una ditta che noleggia pullman, il calcio è una passione da trasmettere ai bambini: «Seguo i giovani perché regalano più emozioni e danno prova di un calcio pulito ma i baby calciatori devono anche capire che studiare è fondamentale». Il programma Le lezioni calcio-scolastiche sono state già definite: ogni lunedì e mercoledì dalle sedici e trenta in poi si alterneranno le nozioni di sport ai libri. «Il doposcuola sarà affidato a personale preparato ed esperto», assicura Rizzitelli e continua illustrando l'organizzazione dei pomeriggi di calcio e studio: «I bambini delle categorie "Piccoli amici" (che hanno dai 5 agli 8 anni, ndr) e "Pulcini" (di età compresa tra gli 8 e i 10 anni, ndr), faranno prima i compiti e poi scenderanno negli spogliatoi. Diverso per le categorie Esordienti e Giovanissimi (che comprendono atleti tra gli 11 e i 14 anni, ndr): loro prima si alleneranno e poi studieranno».

Ancora indefiniti i costi del progetto. «Siamo in una fase preparatoria e non abbiamo conteggiato il prezzo del servizio», chiarisce Rizzittelli che presenterà l'iniziativa il prossimo 29 agosto nella sala rossa del Castello svevo di Barletta. «In quell'occasione — sottolinea il presidente dell’Asd Barletta 2000 — coinvolgeremo insegnanti, genitori, un dietista e uno psicologo con un obiettivo: far comprendere che stare bene vuol dire curare corpo e mente». È dal 1998 che Rizzitelli segue i piccoli campioni e le delusioni a volte sono state dure da mandare giù. «Negli anni scorsi abbiamo avuto ragazzi bravissimi in campo ma con delle pagelle imbarazzanti che hanno costretto i genitori a ritirarli dalla squadra con tanto dispiacere», racconta Rizzitelli che è un uomo alto e robusto, dai grandi occhi azzurri. L'idea di unire la passione calcistica al dovere scolastico è nata così. «Vogliamo che i nostri ragazzi siano bravi calciatori e ottimi studenti: e noi li aiuteremo in campo e a scuola», promette Rizzitelli.

Alba Di Palo 13 agosto 2010
Fonte: Corriere del Mezzogiorno ◦
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