Scuola calcio, settore giovanile. Ci sono diversi modi di fare calcio. C’è chi punta tutto sul blasone del club e sulle entrate provenienti dagli sponsor e dalle competizioni internazionali per rafforzare il proprio organico rastrellando il mercato alla ricerca di giocatori già formati su cui fare affidamento, altri puntano sulle infinite possibilità di spesa dei loro presidenti per portarsi a casa campioni già affermati ed ingolositi da ingaggi sontuosi e, infine, c’è chi cerca di costruirsi in casa il proprio futuro grazie al continuo lavoro di scouting ed a strutture di primo livello. Quest’ultima strada è quella seguita dal Partizan Belgrado, secondo miglior settore giovanile europeo dopo quello dell’Ajax secondo le statistiche dell’Uefa, che, negli ultimi anni, ha lanciato nel firmamento del calcio internazionale talenti del calibro di Stevan Jovetic, Zoran Tosic, Adem Ljajic e Nemanja Tomic. Cresciuto al fianco di questi fantasisti, anche Ivan Obradovic è pronto al grande salto.
UNA SCUOLA IMPORTANTE - Nato a Belgrado il 25 luglio 1988, entra subito nel settore giovanile del Partizan. Nel 2006, viene mandato in prestito al FK Teleoptik, palestra dei futuri talenti bianconeri, ma dopo sei mesi Miroslav Dukic decide di farlo rientrare alla casa madre per lanciarlo in Superliga. Nell’aprile 2007 arriva il debutto contro il Vojvodina ed al termine della stagione gli viene affidato un posto da titolare sulla corsia mancina, ma la chiamata della Nazionale serba spinge il suo mentore a rassegnare le dimissioni durante la pausa invernale. Ivan Obradovic, però, non perde tempo a conquistare la fiducia del sostituto Slavisa Jokanovic e, sotto la guida dell’esordiente tecnico, i “Grobari” mettono fine al predominio dei rivali della Stella Rossa e tornano al successo in campionato ed in coppa. Una stagione esaltante vissuta da protagonista, bissata dalla cavalcata solitaria nella successiva annata. La squalifica inflitta dall’Uefa al Partizan per le intemperanza dei tifosi e le deludenti apparizioni dei bianconeri nel preliminare di Champions League e nel girone di qualificazione di Europa League impediscono ad Ivan Obradovic di mettersi in evidenza anche nelle competizioni internazionali, ma il Real Saragozza non ha dubbi sul suo talento e, nel 2009, decide di fargli sottoscrivere un contratto quinquennale.
PARAGONATO A ROBERTO CARLOS - Terzino di grande qualità e di ottima sostanza, abbina la tecnica dei fini dicitori slavi e la corsa fluente degli incursori di razza. Eccellente nelle avanzate sulla corsia di competenza ed attento in fase difensiva, mette in mostra un mancino delicato che gli consente di pennellare invitanti cross per i compagni ed una intelligenza tattica che gli permette di presidiare senza affanni i ripiegamenti sulla propria trequarti. Le sue ottime doti in un ruolo avaro di stelle di primo piano, hanno convinto il ct della Nazionale Radomir Antic ad inserirlo in pianta stabile tra i convocati di una formazione che, dopo il positivo cammino tracciato nel girone di qualificazione, ha profondamente deluso al Mondiale di Sudafrica 2010. In queste ultime uscite della Serbia, anche a causa dell’infortunio di Aleksandar Kolarov, Ivan Obradovic ha avuto il modo di ritagliarsi un posto importante nell’undici di partenza e di farsi apprezzare per la sua continuità di rendimento. Napoli, Roma, Juventus e Lazio, da tempo monitorano la crescita di questo ragazzo, ma gli azzurri potrebbero spendere la proficua conclusione della trattativa che ha portato Matteo Contini al Real Saragozza per presentarsi dai dirigenti spagnoli con un’offerta irrinunciabile. Il tempo stringe, la caccia ad Ivan Obradovic è già aperta.
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